“AVEVA ASPORTATO I SEDILI, LE RUOTE ED ALTRI ACCESSORI DELLA PROPRIA AUTOVETTURA, SIMULANDONE IL FURTO PER INCASSARE IL RISARCIMENTO DELL’ASSICURAZIONE: PIAZZESE DENUNCIATO”.

Nei giorni scorsi gli uomini della Commissariato della città dei mosaici – diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di un giovane piazzese, classe 1977, poiché gravemente indiziato di essersi reso responsabile, del delitto di simulazione di reato, per aver, lo scorso gennaio, simulato il furto di numerosi accessori della propria autovettura, denunciando falsamente l’accaduto ai poliziotti armerini. In particolare, l’odierno denunciato, una mattina dello scorso gennaio, richiedeva l’intervento degli agenti armerini per constatare l’asserito furto di numerosi accessori della sua autovettura, quali ruote, sedili, batteria, ed altre componenti del veicolo. Il denunciante in mala fede, riferiva ai poliziotti della città della Madonna delle vittorie di aver parcato l’autovettura in quel luogo, decentrato e vicino ai boschi, dinanzi ad un locale, il sabato sera prima. Inoltre, aggiungeva di aver lasciato la macchina lì per l’intera notte, poiché stanco, si era fatto riaccompagnare a casa da un amico. L’odierno denunciato, concludeva il suo racconto, asserendo di avere precedentemente stipulato una polizza di assicurazione per eventi simili.
Gli investigatori armerini, raccolto il racconto, sin dalle prime battute, fiutavano le incongruenze insite della dinamica fornita dal ragazzo. E così, i poliziotti armerini, alcuni giorni dopo la denuncia, si recavano presso i luoghi abitualmente frequentati dal giovane, al fine di constatare la presenza della autovettura in argomento e visionare le riparazioni effettuate. Gli investigatori operanti notavano così, regolarmente posteggiata, l’autovettura in argomento e, avvicinatisi ad essa, appuravano che sulla stessa erano stati montati i sedili e gli altri accessori, del tutto congruenti a quelli  denunciati precedentemente come furto dal giovane.
Di seguito all’accertamento sommario, gli investigatori invitavano il giovane uomo presso gli uffici del Commissariato armerino, affinché lo stesso avesse potuto dare contezza relativamente agli accessori montati nella suddetta auto.     Il predetto a precisa richiesta degli agenti armerini, di  fornire prova del materiale acquistato e montato, forniva vaghe spiegazioni sia sugli acquisti sia sul montaggio degli stessi, senza esibire alcuna prova documentale (fattura o ricevuta fiscale). Gli ulteriori  accertamenti effettuati sull’autovettura rilievi fornivano essenziali riscontri positivi per una vera e propria simulazione di reato e tentata truffa ai danni dell’assicurazione posta in essere dal giovane,  in quanto vari accessori fra cui i sedili, i poggia testa, ed altri accessori, risultavano perfettamente compatibili con l’autovettura in argomento. Infatti, i sospetti e successivi riscontri dei poliziotti armerini,  si concretizzavano, all’atto della contestazione dei reati all’odierno denunciato, il quale, vistosi scoperto, spontaneamente dichiarava di avere simulato il reato di furto e danneggiamento, nel tentativo di ricevere un guadagno economico dall’assicurazione.
Effettuati gli accertamenti, gli investigatori rassegnavano l’attività svolta all’Autorità Giudiziaria erea, deferendo il giovane alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, per il delitto di simulazione di reato.