E’ tornato al teatro Garibaldi, a grande richiesta, l’applauditissimo spettacolo “Curri l’aria”, messo in scena dalla “Compagnia dell’Arpa”, per la regia di Angelo Di Dio e Filippa Ilardo e con la direzione artistica di Sebastiano Gesù, il cui battesimo, in prima nazionale, si è avuto lo scorso 17 marzo nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. A fine spettacolo scroscianti applausi sono stati tributati dal numeroso pubblico agli interpreti. Ad ideare e scrive la commedia sono stati Rocco Lombardo (che si è occupato delle ricerche storico letterarie del testo) e l’attrice protagonista Elisa Di Dio, che ne cura anche la drammatizzazione. In questo lavoro s’intreccia la microstoria ennese con quella risorgimentale nazionale dove schiere di uomini motivati e donne eroine hanno realizzato un ideale: l’Unità d’Italia. Sono due le figure storiche femminili protagoniste dello spettacolo: l’artista e cantante lirica Emilia Testa e la giornalista inglese Jessie White, che al seguito di Garibaldi fu testimone dell’eroismo e delle gesta dello sbarco dei mille, interpretate con tanta bravura da Elisa Di Dio e Nadia Trovato. Il copione racconta la vera storia della diciassettenne soprano Testa che, dopo avere inaugurato nel 1872 il Teatro di Enna, decise di lasciare le scene per amore di un uomo ennese, Enrico Militello, barone di Castagna. Una vera storia d’amore tra una giovane promettente artista e un nobile, che ai tempi suscitò grande scalpore. Filo conduttore dell’azione scenica e del racconto storico è stata la musica: quella popolare che si sentiva nelle contrade e nelle strade dei quartieri delle città teatro di guerra, che è stata magistralmente riproposta, rivisitata e interpretata da Mario Incudine, da lui musicata, su testi di Rocco Lombardo. La scenografia, essenziale e sobria nello stesso tempo, rappresenta uno spazio scenico di un teatro dismesso che però ha lasciato “un respiro di poesia in forma di musica”. Qui avviene l’incontro della giornalista con la giovane cantante di talento e di sicuro successo che lascia il palcoscenico per seguire il suo futuro sposo, Enrico, invaghitosi di lei durante la rappresentazione dell’ “Ernani” di Giuseppe Verdi, opera inaugurale del Teatro. Le due protagoniste s’immergono nei ricordi e si trasfigurano nelle tante donne che amarono l’eroe dei due mondi: da Giuseppina Raimondi, da lui sposata e subito ripudiata, dalle monache che di lui invaghite sventolavano fazzoletti al suo passaggio, fino alla mitica Beppa la Cannunera, ardita eroina catanese che combatté a fianco dei mille, e la bella Anita, fedele compagna di battaglie e madre dei figli del generale. La storia narrata, è stato detto dall’autore, “emerge dai documenti d’archivio, dai ricordi dei discendenti, dagli aneddoti ancor vivi nell’immaginario collettivo ennese”. La messa in scena dell’opera si è avvalsa della collaborazione di Luca Manuli per i costumi, di Aurora Tilaro e Noemi Pintus per l’organizzazione, di Sabrina Sproviero per la direzione di scena e di Oriana Cardaci e Marianna Palillo per l’assistenza alla regia. Ditta fornitrice delle scene la Izzo di Roma. Con Mario Incudine si sono esibiti i musicisti Antonio Vasta (fisarmonica, organetto e zampogna “a paru”), Antonio Putzu (flauti etnici e popolari), Francesca Incudine (voce, tamburi a cornice e percussioni). Ha curato la produzione l’associazione culturale “L’Arpa”. Lo spettacolo, allestito sotto l’egida della Prefettura, ha avuto il patrocinio del Comune di Enna, della Regione Sicilia, assessorato turismo e spettacolo e il sostegno del comitato ennese della società “Dante Alighieri”. (Foto di scena di Maria Catalano)
Salvatore Presti
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