I Giovani Democratici di Leonforte, dopo la lettera inviata a Napolitano nella quale chiedevano un diritto alla salute da mantenere e da migliorare, partendo da Leonforte, ritornano sulla vicenda: Non possiamo più dormire, dobbiamo risvegliare le coscienze dei leonfortesi e dei paesi interessati, soprattutto di tutti quei giovani (e non solo) che sognano un futuro migliore per il proprio paese. L’ospedale è un punto di riferimento essenziale sotto vari punti di vista: sanitario, storico, sociale, culturale ed economico; perderlo o depotenziarlo significherebbe decretare la morte di un paese e dei paesi limitrofi. Non dimentichiamo le battaglie storiche, e, inoltre, facciamo sentire forte le nostre istanze chiedendo un bilanciamento tra efficienza economica e qualità dei servizi che vanno potenziati; una costante incentivazione e motivazione del personale che lavora all’interno di tali strutture; un miglioramento degli aspetti che qualificano il rapporto che i cittadini instaurano con i servizi durante il loro percorso nelle strutture sanitarie; l’inserimento di professionisti provenienti da poli universitari; la vigilanza costante sul concetto “fattore sicurezza” a livello strutturale, organizzativo e del personale interessato.
Inoltre, speriamo, che chi come l’On. Colianni dell’Mpa si era preso degli impegni nei confronti dell’opinione pubblica e del popolo leonfortese, quale quello di riunire a Leonforte la Commissione regionale sanità, della quale fa parte, si impegni con forte sollecitazione, dopo il rinvio, a riconvocarla nei tempi più brevi possibili, essendo quello sanitario un problema urgente che non tollera attese. Inoltre speriamo che la dichiarazione fatta dall’ On. Colianni “la riforma sanitaria fu votata anche con il consenso forte del partito democratico” sia frutto di un errore, perché ai Giovani Democratici risulta che il Pd ha votato contro quella riforma, come si evince sul sito dell’Ars (77° seduta 25 marzo 2009 votazione sul disegno legge «Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale») altrimenti, dovremmo ritenerla una dichiarazione strumentale per coinvolgere, nella responsabilità legislativa di quella riforma, i parlamentari del Pd.
Infine chiediamo il rispetto del controllo sociale effettuato dai cittadini, delle istanze che rivendicano, in quanto espressione del principio della sussidiarietà solidale, che, ha anche ispirato la riforma sanitaria, e, il rispetto concreto, da parte di tutti i rappresentanti istituzionali, della volontà e delle istanze che provengono dal basso dai rappresentati, superando, la divergenza politica e sociale tra governanti e governati e restituendo la pace ad una intera collettività.