Proficuo incontro tra la Presidenza Provinciale della CNA e i Deputati Regionali della nostra Provincia, per illustrare loro un documento contenente delle proposte concrete al fine di venire incontro alle esigenze delle imprese in tema di accesso al credito, sia agevolato che ordinario, rapporto con le Banche, ma anche rapporto tra imprese e regione Siciliana. Alla richiesta d’incontro hanno aderito gli On.li Galvagno e Termine, ai quali il Presidente Provinciale della CNA, Tonino Palma ha illustrato i contenuti del documento che sarà anche al centro della discussione in un convegno regionale sul credito, organizzato per Mercoledì 13 presso la Sala Gialla di Palazzo Orleans a Palermo, alla presenza dei rappresentanti del Governo Regionale e dei rappresentanti regionali delle varie Organizzazioni Sindacali. “Un documento – ha dichiarato Palma – che mette in mostra le difficoltà che hanno oggi le imprese nell’accesso al credito e propone delle soluzioni praticabili in grado di dare risposte concrete alle imprese. E’ ormai imprescindibile, per la sopravvivenza delle stesse imprese, la ricerca di soluzioni adeguate in grado di mettere in circolo maggiori risorse economiche per la gestione corrente delle aziende e per gli investimenti produttivi. Purtroppo a questa esigenza viene contrapposta una riduzione drastica degli affidamenti da parte delle banche e una Regione che non brilla certo per efficienza, ritarda ad emanare i bandi POR 2007/2013, per i pochi emanati ritarda ad istruire le pratiche presentate e ad erogare i relativi finanziamenti, basti pensare che ancora oggi a distanza di 10 mesi sono circa 2.000 le imprese che aspettano il decreto definitivo per ottenere i contributi a fondo perduto per investimenti fino a 50 mila euro, e come se ciò non bastasse, la stessa Regione propone l’accorpamento della CRIAS, dell’IRFIS e dell’IRCAC, istituti che sino hanno funzionato abbastanza bene e che, con i propri fondi di rotazione, hanno potuto garantire le risorse necessarie per il credito di esercizio e per gli investimenti a breve e medio termine delle imprese artigiane, commerciali e cooperative. La volontà di accorparli e di trasferire i relativi fondi alla Regione, ha tutto il sapore di un tentativo mal celato di riequilibrare un bilancio regionale in rosso, sempre più a caccia si risorse finanziarie, e che non disdegna di attingere anche tra i fondi destinati al mondo imprenditoriale. Il nostro documento – continua Palma – non vuole essere la solita lista di lamentele ma un documento che si propone di suggerire delle soluzioni concrete affinché si arrivi ad una riforma dell’intervento della Regione Siciliana in materia creditizia che secondo noi deve basarsi su alcuni solidi punti di partenza:
a) consolidamento e potenziamento dei fondi di rotazione settoriali della Regione aumentando le risorse attualmente disponibili e affidando ad appositi comitati tecnici i compiti deliberativi;
b) riduzione dei tassi di interessi del credito erogato dalle banche con i contributi per l’abbattimento interessi attualizzati e versati alle imprese nel momento in cui vengono erogati i prestiti dalle banche;
c) assegnazione ai Confidi del compito di garantire oltre che l’ordinario anche l’agevolato, facendo loro svolgere il ruolo di sportelli operativi per la presentazione, l’istruzione e l’esame delle istanze di tutte le forme di agevolazione creditizie regionali;
d) innovazione sui prodotti creditizi, partendo dall’introduzione dei prestiti partecipativi per la patrimonializzazione delle piccole imprese;
e) razionalizzazione e coordinamento di tutti gli interventi agevolativi per ogni singolo settore.
Alla luce delle proposte fatte, gli On.li Galvagno e Termine hanno condiviso in pieno le perplessità e le esigenze annotate nel documento della CNA e hanno manifestato il loro pieno appoggio alle proposte fatte, dichiarando la loro disponibilità a sostenerle in tutte le sedi istituzionali di cui fanno parte.
“E’ chiaro che questo processo di riforma, conclude Palma, necessita di una dettagliata legge discussa e condivisa, che contenga apposite norme che garantiscano, nella fase di transizione, la continuazione della erogazione delle agevolazioni creditizie attuali, poiché la difficile situazione che stanno vivendo le imprese, richiede semmai un aumento delle opportunità di accesso al credito e qualsiasi ritardo o inadempienza sarebbero letali per le migliaia di imprese siciliane che necessitano di sostegno finanziario. Il blocco o la sospensione dell’agevolato farebbe fallire migliaia di imprenditori. Pertanto fino all’approvazione definitiva e all’attuazione di nuove norme di riforma devono continuare ad esistere ed operare sia Crias che Ircac.”