Quotidianamente si registrano situazioni di emergenza che impongono una assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Al momento rimane in piedi il problema della differenza tra il costo totale dei piani economici comunali (19 milioni) ed il progetto dell’ATO Rifiuti (23 milioni). Sulla base della direttiva dell’Assessorato regionale, i Comuni saranno convocati dalla Provincia regionale di Enna per l’assemblea di insediamento e la successiva approvazione della convenzione e dello statuto della società consortile SRR. E’ auspicabile che la costituzione delle SSR – Società per la regolamentazione del Servizio di gestione dei rifiuti, determinino una nuova politica dei rifiuti, mantenendo gli attuali livelli occupazionali. La Cgil si augura che tale adempimento avvenga in tempi stretti superando ritardi e inefficienze del sistema e per cambiare pagina ritiene non più rinviabile: • programmare un piano di rientro dall’emergenza, non è più possibile scaricare sui lavoratori la responsabilità del fallimento dell’ATO. Il lavoratore ha diritto alla retribuzione al fine di assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Nulla si può rimproverare ai lavoratori del settore che non ricevono gli stipendi da oltre tre mesi, bisogna ridare serenità ai lavoratori, con la garanzia del mantenimento del posto di lavoro, il giusto salario con i relativi contributi;
• Investire nell’impiantistica, attivare una filiera industriale sostenibile per sviluppare attività economiche legate al ciclo dei rifiuti;
• Effettuare la raccolta differenziata che consente di risparmiare risorse, tutela l’ambiente e apporta vantaggi sul piano economico (i ricavi derivanti dal riuso e dal riciclaggio compensano i maggiori costi della raccolta);
• garantire la legalità, tutelare la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori;
• approntare tariffe eque salvaguardando le fasce sociali più deboli;
• contrastare con efficacia l’evasione e le elusioni della TARSU.
• Introdurre strumenti di controllo sulle attività dei gestori e strumenti di tutela della collettività (contratti di servizio, carta utenza, comitato consultivo degli utenti).
La problematica dei rifiuti deve essere affrontata responsabilmente con il concorso di tutte le forze interessate, istituzionali, politiche, organizzazioni sindacali, associazionismo.
Se ciò non si dovesse realizzare la gestione dei rifiuti continuerà a produrre emergenze, inefficienze, clientelismi e negazione di diritti.
Ogni ulteriore ritardo rischia di portarci al collasso del sistema.
Per superare la difficile transizione figlia del disastro dell’ATO, è necessario che i Sindaci, i Consigli comunali, agiscano senza demagogia, evitando di concepire soluzioni che ricadrebbero tutte sulle spalle dei cittadini senza, per altro, risolvere il problema.