SANITA’ IN PROVINCIA DI ENNA: INTERVENTO DEL CONSIGLIERE PAOLO TIMPANARO

In riferimento all’articolo di stampa apparso recentemente sul Giornale di Sicilia il quale asseriva che oltre il 90% dei pazienti ospedalieri risulta soddisfatto del trattamento ricevuto; intendo rassegnare qualche considerazione:  Anzitutto giudico oltremodo inverosimile che l’utenza dell’ospedale del capoluogo risulti veramente soddisfatta dai servizi offerti dal nosocomio. Ovviamente la mia asserzione scaturisce da fatti e circostanze oggettive che, nonostante l’indagine avviata dall’ASP, fanno emergere disservizi e disguidi che relegano il nostro ospedale alla stregua di un servizio sanitario da quarto mondo. Sicuramente i dirigenti dell’Azienda avranno che vantarsi vista la “qualità alberghiera” riservata agli ospiti, ma vorrei ricordare a qualcuno che i pazienti dell’ex Umberto I° non vi si recano certo per ammirare le belle camere o la vista montagna. Alla luce di queste considerazioni suggerirei alla Direzione dell’ASP di avviare un’indagine sulla qualità e sui tempi dei servizi offerti, suggerirei altresì, all’URP, di avviare un’indagine conoscitiva sull’efficienza del servizio prenotazioni dove per richiedere esami di una certa urgenza vengono dati tempi di attesa di mesi o addirittura in determinate occasioni o per la tipologia della prestazione in questione, anni ! Suggerirei all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di fingersi un paziente cardiopatico o affetto da qualsiasi altra patologia grave e prenotare contestualmente un esame specifico, o una TAC o una risonanza magnetica. Suggerirei di recarsi al pronto soccorso dove si dovrebbero erogare prestazioni tempestive per antonomasia, ed attendere ore intere prima di essere “gentilmente ricevuti” e magari durante l’estenuante attesa vedersi cacciati fuori dalla sala d’aspetto perché il personale addetto alla pulizia deve svolgere il proprio lavoro. Suggerirei a qualche “zelante inquirente” di vagliare le interminabili code al laboratorio analisi dove per un prelievo occorre presentarsi al sorgere del sole onde evitare di passare l’intera giornata seduti in attesa (quando va bene). Per non parlare della totale assenza di un servizio ristoro o dei guasti ripetuti a montacarichi o ascensori, ivi compresa la relativa solerzia con cui si viene ad ovviare a questi spiacevoli inconvenienti. Concludo questa disamina suggerendo alla Direzione di prendere seriamente in considerazione i disservizi che caratterizzano la quotidianità della struttura sanitaria ennese, tralasciando quegli aspetti che seppur importanti rivestono un ruolo secondario rispetto ad una qualità intrinseca a svariati e diversi livelli. Un paese civile e moderno non può prescindere da un servizio sanitario efficiente ed altamente competitivo.