La mobilitazione del popolo dell’acqua per dire si alla ripubblicizzazione continua a tutti i livelli e via via sta assumendo i caratteri internazionali. D’altronde da più parti del mondo si constata che l’acqua, potendo e dovendo diventare nei prossimi decenni un bene strategico per l’energia, così come oggi è il petrolio, deve essere sottratta alle logiche di mercato e delle multinazionali, sottoponendola alla gestione pubblica ed al controllo dei cittadini. Proprio Giovedì 28 aprile a Bugio (AG), città simbolo per non avere consegnato la rete e gli impianti al gestore privato, grazie alla mobilitazione dei cittadini, affiancati dal proprio Sindaco ed amministratori, si è svolta una manifestazione regionale a sostegno dei referendum sull’acqua. Alla manifestazione c’era un ospite di eccezione, il Vice-Sindaco di Parigi Madame Le Strat, la quale è stata la protagonista, circa un anno fa, per avere reso pubblica l’acqua in questa città.
Il Vice-Sindaco, nel suo intervento, ha voluto sottolineare che questa battaglia è stata condotta non per fini idelogici, ma perché dopo 25 anni con l’acqua in mano ai privati, erano venuti meno gli interventi straordinari nella manutenzione, la tariffa era fuori controllo, così come non vi era alcun controllo delle istituzioni e dei cittadini sulla gestione dell’acquedotto parigino, uno dei più importanti del mondo.
Così, senza colpo ferire e con una semplice mobilitazione della gente, il Comune di Parigi ha reso pubblica l’acqua, rescindendo il contratto con i privati.
A meno di un anno dalla ripubblicizzazione, i risultati sono evidenti a tutti: sono ripresi gli investimenti, il controllo della gestione è nelle mani delle istituzioni e dei cittadini. Ma la cosa ancora più importante è che i parigini oggi risparmiano in bolletta circa il 30%.
Alla manifestazione era presente una delegazione ennese ed al rappresentante del Comitato Referendario Provinciale di Enna, Dr. Carlo Garofalo, è stata data la possibilità di intervenire.
Enna, assieme a Caltanissetta, rappresentano il simbolo in negativo della privatizzazione dell’acqua in Sicilia e in Italia e la nostra testimonianza serve ancora di più a continuare la resistenza da parte di tutte quelle popolazioni che il processo della privatizzazione non l’hanno ancora subito
Alla manifestazione erano presenti centinaia di Sindaci provenienti da tutta la Sicilia, ma il nostro rammarico, da ennesi, è che ancora una volta che i nostri Sindaci hanno pensato di fare altro, come se il problema dell’acqua e del referendum non gli appartiene.
Ai nostri rappresentanti istituzionali non chiediamo di essere avamposto, così come lo sono quelle centinaia di Sindaci presenti a Burgio, a loro chiediamo solo di attenzionare un’esigenza che viene dal basso, dai loro cittadini amministrati, ai quali hanno chiesto e dai quali hanno ottenuto la fiducia con il consenso elettorale: questi cittadini chiedono e vogliono che l’acqua ritorni pubblica. Allora: “abbandonate le vostre appartenenze, lasciate a casa la casacca del partito e incominciate anche Voi a battervi per sostenere le battaglie dei Vostri cittadini”.