Grande partecipazione in Sicilia alle 9 manifestazioni provinciali nel giorno dello sciopero generale della Cgil. Ci sono stati cortei a Palermo, a Catania, a Milazzo (Messina), a Ragusa, a Siracusa, a Castelvetrano (Trapani), a Enna, a Caltanissetta, a S.Margherita Belice (Agrigento) . Significativa in molte realta’ produttive l’adesione allo sciopero, sopravanzando anche il numero degli iscritti Cgil. Cosi’ tra i forestali, tra le cui fila hanno scioperato in 10.586, sul totale di 26.452 addetti e di 9.751 iscritti Cgil. Alla Stmicroelectronics di Catania ha scioperato il 65% dei lavoratori del primo turno. Nell’indotto della raffineria di Milazzo si e’ astenuto dal lavoro il 75% del personale; l’83% al Cantiere navale di Palermo. Alla Coalma (industria agroalimentare) hanno scioperato 121 lavoratori su 122; all’Imef di Siracusa, impresa edile con 18 dipendenti hanno scioperato in 14 nonostante solo un lavoratore sia iscritto alla Cgil. E ancora: adesione del 75% al petrolchimico di Gela, mentre a Messina Ambiente su un turno hanno scioperato in 271 su 399 addetti. Hanno incrociato le braccia tutti i 35 lavoratori del cantiere edile del carcere Pagliarelli a Palermp, tutti i 100 dipendenti della laterizi Fauci di Sciacca, 24 lavoratori su 46 in servizio della scuola media Piazzi di Palermo, il 44 % dei lavoratori dell’Italgas di Messina , 70 degli 80 dipendenti dell’Unicredit sempre Messina (40 gli iscritti alla Cgil), il 42% dei lavoratori dell’ Italtel di Palermo.“Le piazze in Sicilia e l’adesione allo sciopero- ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia durante il comizio a Palermo- sono la dimostrazione di un malessere che non puo’ piu’ essere sottovalutato. E questo vale per il governo Berlusconi – ha aggiunto- ma anche per il governo Lombardo, la
cui azione e’ stata finora inadeguata rispetto alla portata della crisi. Chiediamo investimenti – ha ancora detto la segretaria della
Cgil- misure per il lavoro e contro la precarieta’, chiediamo
giustizia sociale e interventi concreti che facciano uscire la
Sicilia dalla crisi e ridiano speranze e prospettive ai giovani”. Il
corteo di Palermo, aperto da uno striscione con su scritto “Lavoro,
fisco, democrazia”, ha visto la partecipazione di lavoratori di ogni
settore, di giovani, di precari. Due di questi ultimi hanno sfilato
per via Liberta’ sui trampoli a volere significare l’equilibrio
instabile in cui sono costretti molti govani precari. Nel corteo
c’erano anche i lavoratori in cassintegrazione della Fiat di Termini
Imerese, gli edili, i lavoratori dei trasporti, i precari della scuola
e
tanti altri ancora. A Catania ha partecipato alla manifestazione della
Cgil Dario Fo.