Gli Agenti della DIGOS della Questura di Enna, diretti dalla dr.ssa Giada PECORARO, nel corso dei consueti servizi preventivi predisposti sul territorio provinciale, ai fini della sicurezza interna ed internazionale, ad Enna, nella mattina del giorno di mercato settimanale, hanno fermato 3 giovani donne rom che si aggiravano nella zona di via Aidone, entrando ed uscendo da alcuni stabili. Le tre ragazze, peraltro, vestivano abiti occidentali, non chiedevano l’elemosina e si muovevano in maniera disinvolta, in modo da non destare alcun sospetto da parte dei cittadini. Ad un certo punto le tre giovani si sono fatte aprire da un’anziana signora la porta di uno degli appartamenti visitati, che in quel momento si trovava in casa da sola, cosa che ha indotto gli Agenti, che le seguivano discretamente, ad intervenire immediatamente. Alla vista degli operatori le tre tentavano di darsi alla fuga. Condotte in Questura venivano identificate, non senza difficoltà, essendo le stesse prive di validi documenti ed avendo fornito nel tempo diverse generalità, definite in gergo specialistico alias. Alle operazioni di identificazione hanno provveduto gli operatori del locale Gabinetto di Polizia Scientifica.
Nonostante la giovane età, tutte riportavano numerosissime esperienze penali, per vicende commesse in varie località italiane, furti, rapine, possesso di chiave adulterate ed altro.
Dopo un’accurata perquisizione corporale da parte di personale femminile, presente il medico principale della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Enna, dott.ssa Letizia GALTIERI, alle tre venivano sequestrati i telefoni cellulari, delle schede telefoniche che vengono utilizzate per aprire le porte blindate ed altri oggetti.
Per i fatti accertati venivano deferite alla Procura della Repubblica di Enna ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta per ricettazione.
Dopo i vari riscontri con gli archivi informatici nazionali della Polizia di Stato e con le Questure interessate, emergeva che sul conto delle stesse gravavano i seguenti provvedimenti:
nei confronti di R.M., cittadina serba domiciliata a Torino ma di fatto senza fissa dimora, cl. 1986, era in atto un provvedimento di espulsione emesso dalla Prefettura di Alessandria, reiterato con formale provvedimento a lasciare il territorio nazionale emesso dal Questore di Enna, già foto segnalata in uffici di Polizia 57 volte;
nei confronti di S.V., diciassettenne, cittadina macedone domiciliata a Torino ma di fatto senza fissa dimora, era in atto una condanna definitiva ad 11 mesi di reclusione per furto aggravato, emessa dal Tribunale per i minorenni di Genova e per tale motivo, essendo pendente l’ordine di carcerazione di quella Procura della Repubblica, veniva tratta in arresto e trasferita in aereo con l’ausilio di personale specializzato, dopo intese con il Ministero della Giustizia e la Procura minorile, presso l’Istituto penale per minorenni “Casal del Marmo” di Roma per scontare la pena;
N.S., sedicenne, cittadina serba domiciliata a Torino ma anche lei di fatto senza fissa dimora, essendo la ragazzina al terzo mese di gravidanza, sola e senza altri familiari, come indicato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, veniva affidata ad una comunità della provincia per essere accudita, in attesa che la magistratura adottasse gli ulteriori provvedimenti del caso.
L’intervento immediato degli Agenti della DIGOS, quindi, ha permesso di scongiurare furti o altri gravi reati nei confronti di anziane donne e di rintracciare persone ricercate.