LETTERA DI PROTESTA SULLA FORMAZIONE DEGLI ORGANICI A.S. 2011-12

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Il Partito Democratico ennese esprime forte disappunto sui tagli di organico operati dall’Ufficio scolastico provinciale di Enna in applicazione delle disposizioni del Governo nazionale. Si continua a decurtare l’organico del personale scolastico, dai docenti agli amministrativi, dai tecnici agli ausiliari senza tenere assolutamente in considerazione le scelte operate dalle famiglie. La diversificata offerta formativa, proposta autonomamente dalle singole scuole, non viene assolutamente presa in considerazione e si livella al ribasso la proposta del tempo scuola. Abbiamo già assistito alla riduzione del tempo pieno nella scuola primaria con la conseguente contrazione di posti di lavoro.I quasi 60 posti in meno nella scuola primaria non trovano alcuna giustificazione, nemmeno con la riduzione del numero degli alunni (-264 rispetto all’a.s. 2010/11) che giustificherebbe la contrazione di circa 15 posti. Con questa manovra il Ministro Gelmini dimostra quanto siano false tutte le sue dichiarazioni fatte in precedenza e come la riforma della scuola primaria avesse come obiettivo principale quello di ridurre i posti di lavoro. Tutti ricorderanno le dichiarazioni del Ministro Gelmini sul fatto  che il tempo pieno sarebbe stato garantito ovunque. Ebbene, se per questo anno scolastico che sta per concludersi alcuni comuni hanno potuto continuare l’esperienza del tempo pieno, peraltro già avviata da molti anni, per il prossimo anno ci saranno, nella nostra provincia, soltanto pochissime prime classi a tempo pieno. Ciò significa che nel giro di quattro anni le oltre 80 esperienze presenti in Provincia scompariranno quasi definitivamente e con loro anche altri 80 posti di lavoro.
Il fatto grave è che mentre al Sud si continua a tagliare, nelle regioni del Nord (dominate dalla Lega) l’esperienza del tempo pieno viene garantita ed in alcuni casi rafforzata, con la conseguenza che in quelle regioni i posti di lavoro subiscono una contrazione ancora inferiore rispetto alla diminuzione degli alunni. Il tutto a discapito delle regioni meridionali e maggiormente a discapito della Sicilia in cui sono previsti tagli per oltre 4.000 posti.
Anche la scuola superiore sarà massacrata da altri 50 posti in meno che determinerà un ulteriore aumento di alunni per classe andando a rendere ancora più insicure le nostre scuole. La mancanza di garanzia per l’incolumità dei nostri studenti sarà accentuata dal taglio drastico dell’organico dei collaboratori scolastici (-60 posti) che saranno assolutamente insufficienti per espletare i servizi di sorveglianza e di pulizia.
In questo ordine di scuola si arriva al paradosso che negli istituti con diversi corsi di studio vengono sommati tutti gli studenti iscritti senza rispettare le scelte operate dalle famiglie e costringendo di fatto molti studenti a cambiare scuola. Tanto per essere chiari si sommano gli studenti che hanno scelto di essere iscritti al Liceo Classico con quelli del Liceo delle scienze umane ad Enna o del Liceo Scientifico a Piazza Armerina; oppure si sommano gli studenti che hanno scelto di frequentare l’ex geometra con quelli che hanno scelto la ragioneria o ancora quelli che hanno scelto l’indirizzo meccanico al professionale con coloro i quali invece hanno scelto l’alberghiero o la moda. Insomma per dirla con parole più semplici, pur di raggiungere l’obiettivo di ridurre il numero dei posti si mischiano capre con cavoli senza assolutamente rispettare l’attitudine e l’aspirazione degli studenti. Di fatto nella scuola ennese non c’è più scelta per le famiglie che si vedono costretti, come nei saldi di fine stagione, ad iscrivere i propri figli ai corsi di studio in cui ci sono ancora dei posti liberi.  
Il Partito Democratico è impegnato, anche con la presentazione di un’interrogazione parlamentare a far si che tutto ciò venga riconsiderato e cosa ancor più importante che vengano rispettate tutte le leggi dello Stato e non soltanto quelle che determinano tagli di organico e contrazione della spesa di personale. Infatti, è assolutamente incomprensibile come il massimo organo periferico della Pubblica Istruzione, qual è l’Ufficio scolastico provinciale, che ha come scopo principale la formazione di una coscienza civile e di una cultura della legalità, non rispetti a sua volta le norme sulla sicurezza delle scuole, sul diritto allo studio, sulla scelta del percorso formativo più rispondente alle attitudini dei nostri giovani e sulla formazione delle classi. È assolutamente vietato da una legge dello Stato la presenza di più di 26 persone per classe; non è previsto da alcuna legge la costituzione di classi con 33-34 studenti; è un arbitrio e un rischio, in presenza dell’angustia locali, debitamente certificata dagli Enti locali, obbligare i Dirigenti scolastici a formare classi senza poter rispettare i parametri minimi di sicurezza.
Il Partito Democratico ennese invita tutti gli Organi dello Stato presenti nel territorio a vigilare sul rispetto delle leggi e a tutelare il territorio provinciale da un depauperamento di circa 200 posti di lavoro e dalla impossibilità di garantire a tutti i livelli il diritto allo studio e il futuro dei nostri giovani.
Il Responsabile provinciale della Scuola
Università e Turismo
(Di Gangi Vittorio)

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