Sempre più vivo il dibattito sull’Asi di Dittaino. E questa volta, a renderlo più acceso contribuisce la risposta del commissario Alfonso Cicero alle dichiarazioni dell’ex presidente del Consorzio Gaetano Rabbito. Cicero replica soprattutto a quelle che definisce “gratuiti e fantasiosi attacchi alla gestione commissariale del Consorzio”, e quindi ritiene di “precisare alcune circostanze essenziali che riguardano la gestione passata e presente dell’Asi”. Secondo il commissario dell’Asi “è indispensabile puntualizzare che il Tar di Palermo, con sentenza del 7 Giugno 2010, respingendo il ricorso avanzato dallo stesso Rabbito più altri ex amministratori contro lo scioglimento degli organi consortili, ha tra l’altro evidenziato espressamente la non appropriata gestione amministrativa dell’ente e l’incapacità di programmazione dei disciolti organi del consorzio”. “Inoltre –dichiara Cicero-, nella parte motiva della sentenza è stata espressamente evidenziata la sussistenza ‘di disinvolti comportamenti degli organi guidati da Rabbito’ che avevano determinato la deficitaria situazione economico-finanziaria. Di contro, la magistratura amministrativa adita, dava atto nella medesima sentenza, che la gestione commissariale aveva posto in essere tutte le misure idonee ad evitare che nel futuro venisse perpetrata l’insostenibile gestione finanziaria del Consorzio, come emerge dalla documentata attività espletata dal sottoscritto”. Per Cicero non “è il caso di elencare tutti i risultati negativi ed i gravi danni economici subiti dal Consorzio a causa della precedente gestione, ma è indispensabile –dice- soffermarsi almeno su alcune problematicità dell’Ente stesso”. “Il Consorzio –sottolinea Cicero-, durate la gestitone del Rabbito, era sommerso dai debiti assunti con una miriade di fornitori e non riusciva più a garantire neanche gli stipendi al personale, presentando uno “sbilancio 2009” che unito al disavanzo 2008 raggiungeva la cifra di circa un milione di euro. Inoltre, dal 2003 al 2009 il Consorzio ha realizzato opere per circa 31milioni di euro, discendenti dai finanziamenti Por 2000/2006 e dal Pit della provincia di Enna, ma nonostante tali investimenti di denaro pubblico, non si era dotato “Dittaino” di adeguati servizi in favore delle aziende”. “E ancora –continua Cicero-, anomalie già sottoposte in dettaglio all’attenzione delle competenti autorità giudiziarie e contabili, quali per esempio l’impiego di una somma di circa 750 mila euro (sproporzionata per le reali esigenze del Consorzio), discendenti da un finanziamento, per migliorare gli strumenti informatici di cui non si comprende il concreto vantaggio in favore dell’ente a fronte della cospicua somma investita. A ciò si aggiunga il conferimento di una serie di incarichi di lavoro a tempo determinato di dubbia legittimità ma certamente di ulteriore aggravio di spese in danno del consorzio stesso e la mancata restituzioni di somme dovute alla Regione per spese tecniche relative a progetti non finanziati. Altra questione delicatissima –aggiunge ancora Cicero-, per i possibili danni erariali che potrebbero configurarsi, riguarda la mancata attività di recupero dei crediti, ammontanti a circa un milione di euro, che la precedente gestione di Rabbito non ha portato avanti. Ed ancora circostanze curiose ed inquietanti che non possono essere sottaciute né trascurate da chi svolge con rigore il ruolo di amministratore della cosa pubblica, e per questa ragione sono state già segnalate alle competenti autorità, e mi riferisco alle diverse aziende, che nel passato hanno ottenuto i finanziamenti del Patto Territoriale e delle iniziative della ex. L. 488, ma di fatto non hanno mai operato a Dittaino o sono scomparse nel “nulla””. “E’ evidente che oggi –conclude Cicero- il Consorzio ha cambiato rotta e, grazie all’apporto della stragrande maggioranza dei dipendenti ed al sostegno dell’assessore regionale delle attività produttive, Marco Venturi, siamo riusciti a mettere in regola i bilanci e a dare all’Ente una stabilità economico-finanziaria. Ormai il Consorzio, compiuta l’operazione del risanamento finanziario, ambisce a costruire un modello sano e reale di sviluppo per il territorio ennese. Infatti, Dittaino, grazie anche alla straordinaria posizione di centralità geografica, deve e può diventare attrattiva di nuovi e reali investimenti che possano dare impulso allo sviluppo di questo territorio, anche grazie alle garanzie dell’azione legalitaria intrapresa da questa gestione commissariale e dalle precedenti. All’ex presidente Rabbito, a cui sta tanto a cuore la vita del Consorzio industriale ennese, vorrei solo suggerire di presentare formali e circostanziati esposti alle competenti autorità ove dovesse ravvisasse estremi di cattiva gestione, piuttosto che esibirsi in comunicati stampa privi di qualunque fondatezza nel merito ed inopportuni alla luce del suo precedente ruolo di amministratore”.
Giacomo Lisacchi
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