Gli ultimi avvenimenti politici segnalano che alla Provincia Regionale di Enna la misura è colma. Con un Consiglio provinciale frammentato in gruppi, gruppetti e gruppuscoli evocanti plasticamente la biblica torre di babele in cui le lingue si sono confuse e ciascuno va a ramengo per le perdute strade di una politica sempre più incredibile. La geografia politica del più alto consesso della Provincia è veramente grottesca, essendo costellata da svariate e variopinte opposizioni che vanno da quella ufficiale del P.d (a sua volta suddivisa in 3 filoni) a quella incidentale del PdL, passando per quella oggettiva dell’MPA a quella minacciata del gruppo federato per finire a quella ventilata dell’UDC. Una vera e propria apoteosi della Opposizione che, tuttavia, paradossalmente non porta al trionfo dei numerosi oppositori. Se è vero come è vero che la sua Giunta Tecnica, nominata dal Presidente della Provincia con la sbandierata finalità di liberarsi dal giogo dei partiti (responsabili secondo Monaco di selezionare sempre il peggio nominando per lo più assessori mediocri ed incompetenti) a distanza di circa un anno ancora sopravvive.
E ciò mentre il Presidente Monaco rilancia le accuse nei confronti dei partiti ex alleati, identificati per lo più come squallide e voraci agenzie affaristico-clientelari ossessivamente protesi a tirarlo sempre per la giacca allo scopo di ottenere assessorati, posti di sottogoverno e assunzioni di personale.
E ciò nonostante il Presidente della Provincia platealmente continui a sfidare i suoi avversari -dichiarati e latenti- con il mai raccolto guanto di sfida della sfiducia.
Come ancora una volta ha fatto dopo la approvazione da parte del Consiglio Provinciale del bilancio di previsione 2011 e del piano triennale delle opere pubbliche quando ancora una volta è tornato a picconare cossighianamente il sistema.
Italia dei valori ritiene che sulla palude della situazione politica provinciale oggi sventoli sovrana la bandiera del caos.
Italia dei valori ritiene, altresì, che le reiterate dichiarazioni del Presidente Monaco in ragione del loro peso specifico politico non possono restare lettera morta senza produrre conseguenze effettuali sul piano politico. Come in effetti è accaduto da un anno a questa parte ove, eccetto piccole scaramucce ed effimere quanto velleitarie prese di posizione, non si registrano a tutt’oggi reazione politicamente significative da parte dei partiti aventi causa.
Perché solo in un sistema politico malato può, infatti, accadere che affermazioni di questa gravità scivolino lisce come l’olio sul tessuto impermeabile di una indifferenza e di un cinismo diffusi e generalizzati senza che nessuno senta l’obbligo morale prima che politico di fare chiarezza entrando nel merito delle accuse.
I cittadini, infatti, hanno il diritto di sapere se la Provincia è governata da un Presidente visionario che si inventa le cose che dice o da partiti tornacontisti legati ad una visione biecamente privatistica e clientelare della politica.
Italia dei Valori ritiene, pertanto, che la situazione politica alla Provincia regionale di Enna è senza vie d’uscita e che il fallimento della maggioranza di centro-destra emersa dalle elezioni è irreversibile.
Infatti, non si vede come il Presidente Monaco possa accettare di tornare a collaborare con i partiti del centro destra che ha solennemente scaricato perché sostanzialmente accusati di anteporre l’interesse di parte all’interesse generale, come specularmente non si capisce perché i medesimi partiti, ove innocenti, dovrebbero nuovamente sostenere chi li ha così pesantemente screditati sul piano etico-politico.
Per tutto ciò Italia dei Valori chiede al Presidente di prendere atto della situazione e di trarre responsabilmente le obbligatorie conseguenze politiche.
Compiendo così l’unico atto politicante degno ed intellettualmente onesto che, nella circostanza data, può essere rappresentato solo dalle sue dimissioni dalla carica di Presidente.
Italia dei valori, infine, ritiene che il Presidente Monaco ha una ragione di più per dimettersi.
In quanto egli non può ignorare che la sua Giunta Tecnica di fatto si regge sulla moderna virtù politica della Responsabilità, religiosamente coltivata da un gruppo trasversale di consiglieri responsabili.
E se vuole dare credibilità all’ambizioso messaggio di discontinuità che egli ha inteso lanciare sganciandosi dalla logore logiche partitocratiche, non può continuare a vivere di rendita sulla miseria di una politica che immola giorno dopo giorno la propria anima sul poco glorioso altare della poltrona intesa come privilegio da difendere ad ogni costo.
Michele Lo Bianco segretario Provinciale IDV
Nella foto Michele Lo Bianco