REGALBUTO (EN) MAXI COLTIVAZIONE DI MARIJUANA. ARRESTATI 3 SOGGETTI E SEQUESTRATE 70 PIANTE.

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Maxi operazione dei Carabinieri di Regalbuto, sotto il Comando del Maresciallo Puglisi Giovanni, all’alba di sabato 18 giugno. I militari della Stazione hanno posto in essere un articolato servizio di osservazione su più nuclei attorno ad una abitazione rurale della periferia del paese e, nella prima mattinata, è scattata la trappola. Ecco i particolari. Troppi ed altamente sospetti i movimenti che venivano notati attorno a questo casolare della periferia, insoliti per una zona che conta solo qualche abitazione rurale ed alcune aziende ed officine condotte da persone del posto. Per questo motivo i carabinieri di Regalbuto hanno deciso di vederci meglio e mettere a fuoco ciò che realmente stava succedendo. La rete è stata gettata nelle vicinanze di questa masseria rurale, di proprietà di persone insospettabili che, poi si comprenderà, non avevano niente a che fare con quella strana attività di coltivazione.  Verso le 08.30 i primi movimenti. Un furgone caricato a balle di fieno di avvicina alla proprietà con a bordo tre soggetti. I militari sono appostati in modo da poter vedere quelle che accade ma non essere visti da coloro che si appropinquano ai luoghi. I tre, una volta parcheggiato il mezzo, parlano tra loro, simulando lo scarico del fieno. Ma, nel frattempo, azionano l’impianto si irrigazione ivi presente, attraverso l’ausilio di alcune pompe dell’acqua. La manovra, vista da un ignaro spettatore che dall’esterno assiste alla scena, non lascerebbe pensare a nulla di insolito se non all’onesto lavoro di gente di campagna che si reca presso il proprio terreno per curarlo. Ma la presenza dei militari a pochissimi metri permette di carpire anche le voci dei tre soggetti, decisamente preoccupati e volenterosi di chiudere in fretta quella tornata di abbeveraggio. Nell’attimo in cui uno dei tre entra in uno dei cortili adiacenti alla stalla i carabinieri non gli lasciano nemmeno il tempo di ragionare e lo bloccano. L’intervento, però, mette in fuga gli altri due che, recatisi in altri punti della masseria, capiscono di essere stati scoperti e decidono di tentare di far perdere le loro tracce. Purtroppo, però, i carabinieri di Regalbuto li conoscono bene, e non risulta difficile identificarli. I due, effettivamente, riescono ad allontanarsi dalla masserie, correndo a piedi verso la parte superiore della collina, che conduce ad una strada provinciale. I militari sul posto non riescono ad intervenire di persona per bloccarli né tanto meno riescono a comunicare agli altri la direzione di fuga, essendo troppo impegnati nel fermo del primo soggetto. Non appena bloccato questo, però, attivano subito tutte le pattuglie sul terreno, ed danno inizio alla caccia degli ultimi due assenti all’appello. Poco dopo, infatti, questi vengono ritrovati rispettivamente il primo mentre cerca di simulare il guasto del proprio motorino lungo la provinciale, ed il secondo mentre era nella sua casa del paese, cercando di far credere di essere stato tutta la mattina nel suo domicilio per svolgere lavori di manutenzione.
Solo dopo l’accompagnamento in caserma di tutti i responsabili di quello che potrebbe essere definito il più grande sequestro di piante di canapa indiana degli ultimi anni nel nord della Provincia di Enna, i militari hanno potuto con calma ispezionare i luoghi della piantagione. A quel punto si è presentata una scena a cui nemmeno gli operanti potevano credere: il sito di coltivazione non era singolo, vale a dire quello all’interno del quale si erano appostati i militari. La masseria contava ben tre siti di coltivazione, tutti collegati da un rudimentale sistema di irrigazione che consentiva il costante abbeveraggio delle piantine, uno dei quali preparato a modello “serra”. Quest’ultimo, infatti, conteneva le piante più alte e sviluppate. Le operazioni venivano facilitate anche dalla presenza di una pattuglia dei Vigili Urbani – Polizia Municipale di Regalbuto. Questi, infatti, come sempre accade attraverso la leale e funzionale collaborazione con il Comandante della Stazione Carabinieri, accorrevano sul posto su chiamata degli operanti e consentivano di congelare lo stato dei luoghi e procedere alla minuziosa perquisizione del casolare.
Gli arrestati R.S., classe ’79, R.G., classe ’77 ed R.A., classe ’55, sono stati così tradotti presso la Casa circondariale di Nicosia ove sono custoditi a disposizione della locale Procura. Le piante sequestrate, per un valore sul mercato della droga di circa 30 mila euro, sono custodite dal Comando procedente
L’operazione, che ha suscitato unanime plauso della popolazione ed estrema soddisfazione da parte di tutta l’Arma dei Carabinieri della Provincia, rientra nell’ambito di un più ampio piano di controllo del territorio concepito dal Signor Comandante Provinciale Carabinieri di Enna, Colonnello Baldassare Daidone, che prevede un’intensificazione nella proiezione esterna dei servizi di prossimità al cittadino, attraverso la predisposizione di mirati servizi che consentano di mantenere alto il livello di sicurezza percepita dalla cittadinanza. Un tale risultato, che come detto costituisce il più grande sequestro degli ultimi anni per questa porzione di territorio, testimonia la produttività dei servizi attuati ed il costante impegno dell’Arma, soprattutto nell’approssimarsi della stazione estiva.

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