IL VESCOVO MONS MICHELE PENNISI, SULLA FESTA DI MARIA SS DELLA VISITAZIONE DI ENNA

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Carissimi Confratelli, Illustri Autorità civili e militari, fratelli e sorelle amati dal Signore, la festa di Maria SS. della Visitazione , patrona di Enna, costituisce uno  dei momenti più espressivi della identità culturale e religiosa  di questa città , che nei vari periodi della sua storia è  stata caratterizzata da  una serie di tradizioni religiose e da una attiva partecipazione alla vita della Chiesa. Per noi cristiani  i momenti più importanti della festa patronale non stanno nelle manifestazioni di carattere folcloristico, cose pur necessarie che servono da contorno alla festa, ma nei momenti  di ascolto della Parola di Dio da cui scaturisce la fede e la preghiera. La fede non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinano la dignità dell’uomo e la qualità della convivenza sociale!  In ogni stagione storica l’incontro con la parola sempre nuova del Vangelo è stato sorgente di civiltà, ha costruito ponti fra i popoli e ha arricchito il tessuto delle nostre città, esprimendosi nella cultura, nelle arti e, non da ultimo, nelle mille forme della carità.  
La festa della Visitazione della Madonna   è  nata  sei secoli fa come una festa cristiana.
Ma questa festa cristiana può diventare una festa pagana nella misura in cui ci si comporta da pagani separando la  fede cristiana dalla vita  e sottomettendosi agli idoli del neo paganesimo: il potere, il denaro, il piacere, le varie droghe che propina la nostra società consumistica.
Non si può essere cristiani solo per i giorni della festa, ma bisogna esserlo sempre nella nostra vita quotidiana.
San Paolo  nella seconda lettura da una esortazione che potrebbe sembrare scontata, ma che non lo è nella nostra società : “fuggite  il male con orrore attaccatevi al bene”. Il male si può fuggire solo se si hanno delle certezze morali, altrimenti bisogna accettare con cinismo quello che ha scritto Albert Camus :” Se a  nulla si crede, se nulla ha senso, se non possiamo affermare nessun valore, tutto è possibile e nulla ha importanza, non c’è né pro né contro né l’assassino ha torto o ragione, si possono attizzare i forni crematori come anche ci si può consacrare alla cura dei lebbrosi, malizia o virtù sono caso o capriccio”.
Di fronte al relativismo morale  diffuso oggi nella nostra società la  Chiesa ci presenta la figura di Maria Ss. che visita la cugina Elisabetta come un punto di riferimento sicuro.    
Di fronte al relativismo morale  diffuso oggi nella nostra società la  Chiesa ci presenta la figura di Maria Ss. Madre ed educatrice del Figlio di Dio  come un punto di riferimento sicuro.    
Sull’esempio di Maria la Chiesa  continua a offrire il proprio contributo alla costruzione del bene comune, richiamando ciascuno al dovere di promuovere e tutelare la vita umana in tutte le sue fasi e di sostenere fattivamente la famiglia, che rimane la prima realtà nella quale possono crescere persone libere e responsabili, formate a quei valori profondi che aprono alla fraternità e che consentono di affrontare anche le avversità della vita. Non ultima fra queste, c’è oggi la difficoltà ad accedere ad una piena e dignitosa occupazione. Mi unisco, perciò, all’invito del Santo Padre  e degli altri vescovi per chiedere alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzo per superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società.
In una stagione, nella quale emerge con sempre maggior forza la richiesta di solidi riferimenti spirituali,  noi cristiani siamo chiamati a proporre a tutti ciò che è peculiare dell’esperienza cristiana: la vittoria di Dio sul male e sulla morte, quale orizzonte che getta una luce di speranza sul presente. Assumendo l’educazione come filo conduttore dell’impegno pastorale di questo decennio,  la Chiesa italiana  vuole esprimere esprimere la certezza che la vita buona del Vangelo  è la dimostrazione di una vita realizzata.
Il servizio animato dalla carità ha in Maria  la sua motivazione più profonda nella la fede nella promessa del Signore e nella gratitudine e la gioia che derivava in Lei dalla certezza di essere ripiena della grazia divina e di essere strumento di salvezza per tutta l’umanità.
Maria fu mossa dal desiderio di comunicare alla cugina la gioia che essa provava per la “meraviglia” operata in lei dal Signore.
Questa festa e’ sotto il segno della gioia, a cominciare dall’invito del profeta Sofonia.
Elisabetta saluta Maria con una acclamazione che poi sarebbe entrata nell’ave Maria: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”. E aggiunge il motivo della beatitudine di Maria: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.
Questa beatitudine e questa gioia trovano la loro espressione lirica nel Magnificat , espressione “dell’amore gioioso che canta e loda l’amato”  come dice S. Bernardino da Siena.
Il Magnificat è l’inno di esultanza di Maria alla potenza salvifica del Signore che opera meraviglie  rovesciando le situazioni umane di autosufficienza e prediligendo gli umili a cui  fa sperimentare il suo amore misericordioso
Maria e’ l’immagine della Chiesa, che sostenuta dai sacramenti e con
la luce e la forza dello Spirito e’ chiamata a visitare e a servire  l’umanità
perché riconosca Cristo come salvatore.
La Chiesa come Madre e maestra, per farsi percepire  come la comunità del grande sì  di Dio all’uomo,  per offrire un senso alla vita, attraverso il fascino della verità e della bellezza dell’incontro con Gesù Cristo. Le disposizioni del suo cuore – l’ascolto, l’accoglienza, l’umiltà, la fedeltà, la lode e l’attesa – corrispondono agli atteggiamenti interiori e ai gesti che plasmano la vita cristiana. Di essi si nutre la Chiesa, consapevole che esprimono ciò che Dio attende da lei.
Oggi vogliamo porre sotto la protezione della  Madonna della Visitazione  la città di Enna e nel 150 ° anniversario dell’unità’Italia tutto il popolo italiano, perché il Signore gli conceda i doni inestimabili della pace e della fraternità e, quindi, dello sviluppo solidale.
Aiuti le forze politiche a vivere anche l’anniversario dell’Unità come occasione per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diverse e legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsi in un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giova al bene del Paese.
L’esempio di Maria apra la via a una società più giusta, matura e responsabile, capace di riscoprire i valori profondi del cuore umano.
La Madre di Dio, che il popolo ennese da secoli  venera con fede e e devozione, incoraggi i giovani, sostenga le famiglie, conforti gli ammalati, implori su ciascuno una rinnovata effusione dello Spirito, aiutandoci a riconoscere e a seguire anche in questo tempo il Signore, che è il vero bene della vita, perché è la vita stessa.

O Maria, Madre Tuttasanta,
che hai dato alla luce il Re dell’eterna gloria
e, dopo averlo seguito fedelmente fino al Calvario,
hai atteso intrepida la sua risurrezione,
rivolgi il tuo sguardo alla nostra amata Italia,
che porta in sé la grande eredità
dei santi Apostoli, dei Martiri,
dei Pastori, delle beate Vergini
e di tanti generosi discepoli del tuo Figlio.

A te, o Maria, affidiamo la nostra Nazione,
che ti riconosce e ti invoca come Madre.            

Guarda con benevolenza il popolo italiano:
a te sono noti i suoi peccati e le sue virtù,   
le sue ricchezze e le sue miserie,
le sue debolezze e i suoi gesti di bontà.

Veglia sulle case e sulle famiglie,
sui quartieri e sulle comunità,
sulle scuole e gli ospedali,
le industrie, gli uffici, i cantieri
e tutte le molteplici espressioni
dell’operosità quotidiana.
Assisti i giovani, i disoccupati, i poveri, gli emarginati,
che cercano uno spazio di vita e un soffio di speranza.    

Fa’ che non si estingua nelle nuove generazioni
la fede trasmessa dai Padri;
resti vivo e coerente
il senso dell’onestà e della generosità,
la concordia operosa,
l’attenzione ai piccoli, agli anziani e agli ammalati,
la premurosa apertura verso tutta l’umanità,
che in ogni parte del mondo soffre e lotta,
e spera verso un avvenire di giustizia e di pace.

Intercedi per noi, o Vergine Maria, Madre dell’unità,
insieme ai santi Patroni d’Italia:
Francesco e Caterina da Siena,
i santi della nostra Chiesa particolare tra cui S. Elia da Enna
e il Beato martire ennese Gerolamo De Angelis
e tutti i testimoni del Vangelo,
i cui nomi sono nel libro della vita.                

Risplenda sempre il volto del Padre
sulla nostra Nazione, sulle nostre città, sui nostri paesi;
la tua  materna protezione, o Maria,
ci accompagni ogni giorno, nel cammino del tempo,
verso l’incontro finale con Cristo, nella Patria futura.

Egli, risorto dai morti e asceso al cielo,
nostro avvocato e mediatore,
vive e regna nei secoli dei secoli.

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