IDV ENNA: “CON QUESTA MANOVRA, MENTRE I RICCHI PAGHERANNO POCO O NIENTE, I POVERI COMINCERANNO A PAGARE MOLTO E DA SUBITO”

Come sempre a  pagare  i costi più salati sono invariabilmente  i più  deboli ed i più piccoli. Così  è stato con i tagli alla spesa sanitaria che sguarnisce i territori periferici degli avamposti  sanitari,  privando la povera gente dei servizi essenziali. Cosi  è anche con questa manovra iniqua del governo che intende cancellare solo le piccole province ed i piccoli paesi. La regola non cambia e lo stato dimostra sempre di più la sua patrigna insensibilità che trascura e discrimina proprio quei figli che, in quanto meno fortunati, avrebbero più bisogno di aiuto. Di conseguenza con questa manovra, mentre i ricchi pagheranno poco o niente, i poveri cominceranno a pagare molto e da subito.  Allo stesso modo,  mentre le grandi Province ed i grandi costi della politica restano sostanzialmente immutati,  le piccole province e piccoli comuni vengono sacrificati sull’altare di un populismo da stadio che fa di tutte le erbe un fascio mettendo sullo stesso piano il deputato da 15000 euro al mese con il sindaco da 800 euro al mese.  IDV si domanda se non si poteva fare di più e di meglio per rispondere al sentimento dell’antipolitica che attraversa impetuosamente il paese.
Se, ad esempio, anziché tagliare un pugno di piccoli comuni e di piccole province,   non sarebbe stato più serio ed efficace intervenire sui costi della grande politica dimezzando il numero dei deputati, dei senatori, dei deputati regionali, dei ministri, dei sottosegretari, dei grandi burocrati dagli onorari astronomici.  
Se,  ad esempio non sarebbe stato più coerente tagliare tra i privilegi degli onorevoli nazionali e regionali che dispongono di schiere di dipendenti piuttosto che incidere sui rappresentanti dei piccoli comuni la cui attività politica è assimilabile alla categoria del volontariato.
IDV ritiene che, essendo le parole molto  inflazionate, ciò di cui oggi  si sente veramente bisogno nella politica sono gli esempi. Pertanto,  solo chi è in grado di sacrificare innanzitutto se stesso può chiedere alla gente  di fare sacrifici.  
Di certo non possono chiedere sacrifici a nessuno quei parlamentari nazionali siciliani che, pur di  non mollare il doppio stipendio costituito dal vitalizio di ex deputati regionali, avrebbero fatto ricorso alla corte dei conti.    
IDV ritiene  che lo scardinamento dei piccoli comuni si configura come un vero e proprio taglio alla democrazia,  perché non è certo  da quelle parti che dimora la casta.  
Per quanto riguarda le Province IDV ritiene che, nell’ottica della auspicata (e da tutti a parole proclamata) riduzione dei costi della politica bisogna abolire tutte le Province. Tuttavia  ritiene un non senso politico ed economico abolire solo le più piccole. In questa ottica IDV, pertanto, si schiera contro la soppressione della Provincia di Enna.  
IDV, che in questi giorni avvierà nei paesi della provincia la raccolta delle firme per il referendum  finalizzato ad abrogare la legge elettorale, chiederà coerentemente anche le firme per presentare una legge di iniziativa popolare per abolire  le province. (Tutte le province!).  

Michele Lo Bianco segretario provinciale IDV