In riferimento al comunicato apparso sugli organi di stampa a firma dei tre consiglieri comunali dissidenti del Pd il settore politiche sociali del Comune informa l’opinione pubblica che il servizio di Assistenza domiciliare agli Anziani attualmente erogato dal Comune di Piazza Armerina a 170 anziani è affidato a una cooperativa sociale a seguito di una regolare gara. Esso è espletato, fin dal 1996, attraverso n. 1 assistente sociale, n. 18 assistenti domiciliari, n. 4 operai generici e n. 1 operaio qualificato, in linea con gli standard organizzativi previsti dal D.P. 29 giugno 1988. A parità di utenti e prestazioni orarie (senza considerare le prestazioni di disbrigo pratiche, quelle dell’assistente sociale e quelle telefoniche che il SAD piazzese espleta) il servizio erogato a Piazza Armerina costa meno rispetto a quello cui fanno riferimento i tre consiglieri comunali per una differenza mensile pari a € 1656,52. Il sindaco ha commentato: «ancora una volta i consiglieri che hanno tradito il mandato elettorale mettendosi all’opposizione dell’amministrazione si dimostrano, nel migliore dei casi, poco informati, ma date le specifiche competenze che possiedono ciò potrebbe mettere in discussione anche la loro buonafede. Oltre che fornire dati inesatti sui quali costruiscono un teorema che sarebbe quello secondo cui l’amministrazione non avrebbe voluto abbassare i costi dei servizi sociali, essi sostengono che con il sistema dell’accreditamento si sarebbero ridotti tali costi, quando è risaputo che ciò non è vero a parità di servizio, mentre l’unico modo per ridurre i costi – nell’attuale quadro normativo regionale – è quello dell’affidamento di alcuni servizi in concessione, come ha proposto l’amministrazione per l’asilo nido.
Quando poi parlano di presunte “sacche di clientela” di componenti della Giunta i tre consiglieri mentono sapendo di mentire poiché, per esempio, le 14 lavoratrici dell’asilo nido svolgono questo servizio dal 1996 (undici) e dal 2007 (tre) dunque non c’è stata alcuna assunzione da quando amministra la mia giunta. Analogamente per quanto riguarda l’assistenza domiciliare agli anziani: 10 dipendenti sono in servizio fin dal 1996, gli altri da sei anni, quindi sono stati tutti assunti regolarmente prima che iniziasse questa legislatura.
Mi piacerebbe sapere a quale sacca di clientelismo apparterrebbe, per esempio, secondo questa stravagante logica, il consigliere firmatario della nota che lavora alle dipendenze di una cooperativa sociale che ha rapporti di lavoro con il Comune di Piazza in relazione ad una comunità alloggio o se, per caso, costui non sia stato vincitore di un concorso pubblico per ricoprire quel posto.
La logica che ha guidato il comportamento dell’amministrazione è sempre stata quella di garantire il mantenimento della qualità del servizio, di garantire la continuità lavorativa a chi opera nel settore sociale e, progressivamente, di modernizzare e innovare laddove è possibile. Non vorrei che quando si accusano gli altri di clientelismo, in realtà si nasconde un’altra intenzione: quella di sostituire i lavoratori dei servizi sociali che operano da lungo tempo seppure sempre con contratti precari, con altri lavoratori che potrebbero diventare clientes del politico di turno. Mi dispiace ma la mia amministrazione non ragiona così, con buona pace di sostiene altro.»