Il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco e il sindaco del Capoluogo, Paolo Garofalo hanno convocato per venerdì 2 settembre alle ore 10 nell’auditorium dell’ Università Kore gli stati generali per discutere della norma della finanziaria che prevede la soppressione di 29 province italiane, di cui la Provincia di Enna. Il Presidente intanto partecipa oggi pomeriggio al vertice convocato dall’ Upi nazionale per scongiurare la proposta del Governo che per il territorio di Enna, già economicamente fortemente penalizzato, equivarrebbe alla cancellazione della sua storia e della sua identità culturale. Intanto stamani, il Consiglio provinciale ha aperto la riflessione sull’argomento invitando i sindaci e la deputazione nazionale e regionale. “ Abbiamo ritenuto di iniziare la discussione sull’argomento considerata la portata e l’importanza nonostante l’assenza del Presidente impegnato oggi a Roma- ha motivato il presidente del Consiglio, Massimo Greco- La riflessione ritengo debba partire dagli effetti che la manovra finanziaria nazionale potrà avere alla Regione Siciliana a statuto speciale in vista della riforma che lo stesso Governo regionale sta discutendo”. Unanime è stata la preoccupazione e l’allarme lanciato dai rappresentanti politici presenti e dai consiglieri che nel condannare la manovra economica del Governo hanno etichettato come propaganda la riduzione dei costi della politica fatta solo con la cancellazione di 29 province, una goccia nell’oceano del debito pubblico. Per il deputato Salvatore Termine per salvaguardare le zone interne occorrerà una seria proposta istituzionale. “Per fare ciò occorre coesione e non divisione per chiedere con forza al Governo nazionale di rivedere i parametri che ridisegnano i diversi assetti territoriali, parametri che dovranno tenere conto di alcuni fattori che differenziano le varie realtà a secondo del contesto economico, e territoriale”. Per Galvagno la manovra è del tutto iniqua, colpisce i ceti più deboli e non risolvere i problemi economici del Paese. “Non serve una difesa ad oltranza dell’Ente Provincia così come è attualmente occorre ridisegnare la mappa degli enti intermedi attribuendo nuovi compiti e nuove competenza in modo da rafforzare e certamente non cancellare”. A sostenere l’idea dei liberi consorzi con maggiori competenze è l’onorevole Paolo Colianni che fa anche autocritica sulla sempre crescente antipolitica. Non è restringendo la partecipazione democratica che si risolvono i problemi economici- ha chiosato il senatore Vladimiro Crisafulli- certamente però non è facile in questo clima politico di caccia alle streghe modificare il tiro con il rischio di soccombere. Per noi la battaglia va sostenuta su due fronti, il governo nazionale da un lato per impedire questa logica non risolutiva e dall’altro la Regione siciliana che per recepire questa norma dovrà comunque riformare lo statuto. Ritengo invece che alle province debbano assegnarsi competenze e risorse oggi a carico della Regione. Se così non sarà significa che sia lo Stato quanto la Regione si ritireranno dal territorio, con gravi conseguenze per le nostre comunità”.