Ci uniamo con convinzione all’appello di imprese, banche e organizzazioni sindacali ad una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed ad un segnale di discontinuità per una politica economica che assicuri la sostenibilità del debito pubblico e rilanci una stagione di nuova occupazione. Ininterrottamente in questi mesi abbiamo denunciato la situazione drammatica del Paese. Una crisi che continua ad abbattersi in maniera pesante soprattutto sui più deboli, sulle famiglie a reddito fisso e sui pensionati. Più di otto milioni di poveri, i risparmi erosi, il calo dei consumi, anche quelli alimentari, sono indicatori chiari di una situazione economica e sociale allarmante e fortemente esposta agli attacchi speculativi dei mercati internazionali. A fronte di questa grave situazione il Governo si è limitato ad avviare una manovra economica iniqua e sbagliata, che finisce per colpire ancora di più i cittadini. Per rilanciare lo sviluppo del Paese e per protestare contro l’aumento spropositato di prezzi e tariffe stiamo organizzando la manifestazione “Tasche vuote” il 15 settembre a Roma a Piazza Montecitorio, con il coinvolgimento più ampio possibile di tutte le Associazioni dei Consumatori e delle forze sociali del Paese.
Nell’ambito di questa prima iniziativa, a cui ne seguiranno altre anche su questioni specifiche, inviteremo i cittadini a portare in piazza i simboli della crisi e rilanceremo le nostre proposte per una manovra alternativa, che non pesi unicamente sulle famiglie, riducendone ulteriormente il potere di acquisto con conseguenze gravissime per l’intera economia.
Per risanare e rilanciare nel contempo l’economia del nostro Paese è infatti necessario avviare:
– Tassa sulle transazioni finanziarie,
– Equiparazione tassa su rendite finanziarie (eccetto titoli di stato) a media europea del 20%,
– Più determinata lotta all’evasione fiscale,
– Tassa sui patrimoni sopra 2 milioni di Euro,
– Taglio delle accise sulla benzina,
– Sblocco delle infrastrutture, per rilanciare imprese e occupazione,
– Tagli ai costi della politica, principalmente su:
o abolizione Province con salvaguardia occupazionale,
o accorpamento piccoli comuni,
o tagli dei frange benefit di Parlamentari, manager pubblici e amministratori locali.
o politica di liberalizzazioni, a partire dal settore dei carburanti.
Siamo convinti che solo una grande stagione di impegno per una nuova cultura della responsabilità che accomuni le forze della società e riformi la politica, strumento indispensabile della democrazia, potrà rilanciare il Paese.