Riapriranno l’8 settembre i cancelli di accesso alla Riserva Naturale Speciale del lago di Pergusa e all’Autodromo, chiusi da domenica pomeriggio 4 settembre, per un’intensa moria di Carpe manifestatasi nelle acque del lago. L’Ente gestore, la Provincia Regionale di Enna, ha predisposto la chiusura dei cancelli per tutelare la salute dei cittadini in attesa dei risultati delle analisi per capirne la ragione L’intervento dell’Università di Enna Kore, che per conto dell’ente gestore da diversi anni svolge il monitoraggio ambientale del lago di Pergusa, è stato tempestivo; infatti nella stessa giornata di sabato, quando la suddetta moria si è manifestata eccessiva, la Dr.ssa Rosa Termine,
biologa della Kore, ha effettuato i primi campionamenti che sono proseguiti anche la domenica e il lunedì. La moria è stata causata dalla microalga PRYMNESIUM PARVUM che produce esotossine (primnesine) che provocano la moria di organismi dotati di branchie (pesci e larve di anfibi) quando la sua concentrazione cellulare supera i 50 milioni di cellule per litro di acqua. Si tratta di una specie cosmopolita sia in laghi e stagni di acque salmastre che in località costiere a bassa salinità. Il campione di acqua era ricco sia di zooplancton che di fitoplancton, positivo segno comunque di una grande biodiversità.
Si è trattato dello stesso fenomeno del febbraio 2008, quando il bloom algale portò alla morte migliaia di Carpe; da allora la popolazione di tale pesce si era gradualmente ristabilita, tanto che dalla scorsa primavera se ne rilevavano enormi banchi, anche di diverse centinaia di esemplari. La Carpa, specie alloctona originaria dell’Est europeo ed Asia Orientale ma ormai ampiamente diffusa in Europa, ingerisce fosfati dal substrato durante l’attività di foraggiamento, che poi espelle in una forma solubile, facilmente assorbita dalle alghe, provocando in certe condizioni “blooms” (rapido sviluppo numerico) algali. Ciò, dal punto di vista ecologico, rappresenta un’autoregolazione dell’ecosistema lacustre nei confronti della popolazione ittica rispetto al suo territorio disponibile.
Sono stati prontamente avvisati tutti gli Enti preposti e stamani sono anche intervenuti l’ARPA e l’ASP di Enna, per prelevare sia campioni di acqua che di pesci da analizzare in laboratorio.
Adesso è in fase di pianificazione da parte della provincia regionale di Enna, la bonifica delle acque per evitare che i prodotti derivanti dalla putrefazione dei pesci possano arrecare danno alla flora e al resto della fauna presente; ovviamente si tratterà di un’operazione delicata per l’ecosistema pergusino dato che siamo in zona A di una Riserva Naturale, oltre che in un Sito di Importanza Comunitaria e in una Zona di Protezione Speciale, per cui non si possono utilizzare prodotti chimici per abbattere la presenza delle putrescine in acqua.
E’ auspicabile continuare la collaborazione fra i vari Enti il cui contributo, ognuno per la propria competenza, risulta indispensabile.