«Pasquasia potrebbe rientrare negli obiettivi che rivendicano i due comuni agrigentini – afferma il presidente della commissione Urps, Giuseppe Regalbuto – infatti per la realtà mineraria costituiscono una risorsa irrinunciabile per il rilancio del turismo culturale in Sicilia partendo da Comitini»Le 70 miniere attive, i 10.000 operai impiegati nella attività estrattiva alla fine del 1800, i racconti del grande Luigi Pirandello dicono tanto sul passato minerario di questo piccolo grande Comune e sul fenomeno zolfo che ha generato ricchezza ma anche miseria, con tanti risvolti negativi nella storia di questo paese. La vita nella zolfare è stata improntata da forti emozioni per la presenza dei Carusi, ultimo gradino di una scala gerarchica,bambini privati di ogni gioco e diritto d’infante,resi schiavi alla miniera. Presenti al sopralluogo di alcune miniere a Comitini e poi anche ad Aragona i rappresentanti dell’Urps con Regalbuto, presidente della commissione miniere Urps, il vicepresidente Salvatore Lupo (consigliere provinciale di Enna) e Vincenzo Pepe, consigliere provinciale di Caltanissetta; per il distretto minerario di Caltanissetta, l’ingegnere capo Michele Brescia, Patrizia Giardina e il perito minerario Antonio Bennardo. Ad accogliere la delegazione i sindaci di Comitini, Nino Contino, e di Aragona, Alfonso Tedesco, le cui due comunità sono oggetto di una «contesa culturale» perché rivendicano rispettivamente nelle loro miniere di zolfo il luogo indicato nella novella dello scrittore siciliano Luigi Pirandello dove lavorava il povero ragazzo di nome Ciàula.
«Bisogna prendere come esempio quello che è stato fatto in questi luoghi – affermano il vicepresidente commissione Urps, Lupo e il componente Pepe – in quanto il comune di Comitini è riconosciuto come un modello di piccolo ente locale in quanto ha tutelato con il demanio con interventi di recupero e conservazione di strade interne e apparecchiature di fusione dello zolfo.
Oggi, dopo la chiusura dell’ultima miniera la “Stretto Cuvello” avvenuta nel 1974, rimangono i resti di quella che viene definita archeologia industriale, come ha mantenere ancora vivo il ricordo di un passato, che ha lasciato segni indelebili nella storia di questa comunità
Un esempio da annotare visto che il sito di Pasquasia rientra tra le ipotesi di essere un parco minerario». Questa iniziativa nasce nell’ambito della collaborazione instaurata fra l’Urps e il distretto minerario di Caltanissetta, ente dell’assessorato all’Energia, che opera per il monitoraggio dei siti minerari siciliani.
«L’asse Agrigentino – Caltanissetta – Enna deve essere valorizzata con le tante miniere e la storia culturale che ci sta dietro – rimarcano i consiglieri provinciali Lupo e Pepe – per cui l’Urps chiede anche ai comuni una maggiore attenzione per il recupero della duplice valenza archeologica ed etno-antropologica».
Valorizzazione di parchi minerari asse Agrigento – Caltanissetta – Enna. Questo l’intento dei rappresentanti dell’Unione regionale delle province siciliane che durante i vari sopralluoghi in diversi luoghi dell’isola si sono riuniti nel parco minerario dell’agrigentino di Comitini e Aragona.