FUGGE AD UN POSTO DI CONTROLLO, METTENDO A REPENTAGLIO LA SUA VITA, QUELLA DEI POLIZIOTTI, NONCHÉ QUELLA DEI NUMEROSI AVVENTORI AI LOCALI DI PIAZZA BORIS GIULIANO

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Nei giorni scorsi, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di un giovane piazzese, B.G.I, classe 1983, piazzese, poiché ritenuto responsabile del reato di resistenza a pubblico Ufficiale, ai sensi dell’art 337 c.p., per non essersi fermato per due volte all’alt Polizia, mentre conduceva un’autovettura, Peugeot, di proprietà del padre, dandosi alla precipitosa fuga.  In particolare, nella tarda serata in argomento, durante il servizio di controllo del territorio espletato nel centro armerino pochi giorni addietro, i poliziotti, armerini, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, verso la mezzanotte, durante un posto di controllo nella centrale Piazza Boris Giuliano, intimavano l’alt Polizia, ad un’autovettura, il cui conducente, percorreva una via che si innesta proprio nella movimentata piazza, frequentata dai giovani armerini.
Il conducente, dopo l’alt, dapprima si accostava sul margine destro della carreggiata, in prossimità di un esercizio commerciale, e, nel momento in cui l’agente armerino si avvicinava per chiedere i documenti, improvvisamente, accelerava, e si dava alla fuga, ad alta velocità. Poco distante, a qualche decina di metri, si trovava un’altra pattuglia della Polizia, che, accortasi di quanto accaduto, ovvero che il conducente che guidava l’autovettura di cui sopra, al fine di sottrarsi al controllo della prima pattuglia, si era dato alla fuga ad alta velocità, mettendo a rischio l’incolumità di tante persone, che, solitamente a quell’ora stazionano nella piazza Boris Giuliano, intimava nuovamente l’alt Polizia, con l’apposito distintivo di segnalazione.
Nonostante, quest’ultima intimazione, lo spericolato conducente dell’autovettura, anche in questa circostanza, accelerava, urtando violentemente la paletta di segnalazione, mettendo a rischio l’incolumità del secondo Poliziotto, nonché di tutti gli avventori presenti nelle vicinanze dei locali di Piazza Boris Giuliano.
Il conducente dell’autovettura, guadagnata la fuga, faceva perdere le tracce, ma i poliziotti armerini, annotavano prontamente la targa del veicolo.
Dagli accertamenti esperiti successivamente, emergeva che il proprietario dell’autovettura, era il padre dell’odierno indagato.
Nei giorni successivi, dunque, veniva sentito proprio il padre che, inizialmente, dichiarava che l’autovettura in argomento, era rimasta parcheggiata nelle vicinanze della sua abitazione, da circa 18 mesi, giacché era sprovvista della prescritta assicurazione obbligatoria per la R.C.A.
Sempre in sede di escussione, il padre dell’odierno indagato, dapprima cercava di non fornire elementi utili per l’identificazione del conducente dell’autovettura di sua proprietà, per cui, si evinceva facilmente, che il congiunto stava in qualche modo cercando di coprire suo figlio, per dei fatti  che comunque egli sapeva.
Deduzione degli investigatori, avvalorata successivamente, allorquando, il genitore dichiarava ai poliziotti di avere appreso da alcuni giovani – amici del di lui figlio –  che il giovane congiunto, proprio nella notte in argomento,  “era scappato da un posto di Blocco”, contrariamente al giovane figlio, che, invece, continuava ad escludere di avere prelevato il veicolo.
Pertanto, si procedeva nei confronti di questi alla contestazione di reato per  resistenza al pubblico Ufficiale art 337 c.p., per essersi dato alla fuga pericolosamente ad un posto di controllo, mettendo a repentaglio la sua vita, quella dei poliziotti armerini e del Reparto Prevenzione Crimine, nonché quella dei numerosi avventori ai locali di piazza Boris Giuliano.
Successivamente, i poliziotti amerini ritrovavano anche l’autovettura utilizzata, e, poiché la stessa, si trovava parcheggiata in una pubblica via, sprovvista di assicurazione per la R.C.A, e senza periodica revisione, veniva posta in sequestro Amministrativo per violazione dell’art 193/ 1-2 del C.D.S., e, nei confronti del conducente, venivano redatte le opportune contestazioni per le relative violazioni al codice della strada, e, precisamente, per la violazione mancata revisione; per mancato arresto in un posto di controllo; per aver creato una situazione di pericolo nella sede stradale; per velocità non commisurata in prossimità e presenza di pedoni, abitazioni, ed in ore notturne. Contestazioni amministrative ammontanti a diverse centinaia di euro.
Sulla scorta di quanto accertato, l’autovettura condotta dal denunciato veniva, dunque, sottoposta a sequestro, e contestuale fermo amministrativo, mentre il B.G.I., oltre ad essere destinatario di diverse contestazioni per le numerose violazioni al codice della strada, veniva deferito alla Procura della Repubblica erea, per il reato di resistenza ai PP.UU…