SANITA’: ESCLUSA IN MANIERA DEFINITIVA PIAZZA ARMERINA DALLA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DEI PUNTI NASCITA

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Il decreto sulla rete dei punti nascita, come previsto nell’accordo raggiunto lo scorso anno in Conferenza Stato – Regioni, prevede la rifunzionalizzazione dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno, fissando a mille parti lo standard verso cui si dovra’ tendere nel giro di un triennio. I cinque punti nascita che resteranno attivi nonostante un numero di parti inferiore sono Corleone (Palermo), Nicosia (Enna), Bronte (Catania), Mussomeli (Caltanissetta) e Santo Stefano di Quisquina (Agrigento). Il loro mantenimento e’ giustificato dalla oggettiva difficolta’ o impossibilita’ di garantire, entro tempi congrui, il trasferimento delle pazienti verso strutture di secondo livello, dall’ampiezza dell’area territoriale di riferimento e dalla media del numero di parti gia’ effettuati nel quinquennio, superiore a 150 parti all’anno. E’ previsto l’accorpamento dei punti nascita, anche con numero di parti superiore a 500, nei casi in cui la distanza fra loro e’ estremamente ridotta. La nuova organizzazione dovra’ essere completata entro il 30 giugno 2012, secondo i piani attuativi che dovranno essere predisposti dai direttori generali delle aziende entro il mese di marzo.

La rifunzionalizzazione della rete prevede strutture di primo e secondo livello, secondo il modello “hub e spoke” previsto dal Piano sanitario regionale: le strutture di secondo livello, cioe’ quelle che tratteranno i casi piu’ complessi, dovranno garantire anche le funzioni assistenziali di terapia intensiva come le Utin (unita’ terapia intensiva neonatale) e le rianimazioni.

Il decreto dedica particolare attenzione al problema dei parti cesarei che nel 2009 ponevano la Sicilia al secondo posto in Italia dietro alla Campania. Gia’ lo scorso anno l’assessorato, attraverso l’equiparazione delle tariffe tra parto naturale e parto cesareo, e’ riuscita a invertire il trend (anche i dati del primo semestre 2011 confermano il miglioramento). Adesso l’obiettivo e’ quello di raggiungere in breve tempo la soglia del 20% dei parti cesarei primari (attualmente al 37%) ed e’ gia’ previsto che saranno introdotte sanzioni economiche a partire dal 2012 per le strutture che supereranno questo limite.

E’ prevista anche la valutazione delle performances dei singoli punti nascita, sia nel pubblico che nel privato, per valutare l’appropriatezza delle prestazioni.

gm/mpf