LA NIDIFICAZIONE DEL POLLO SULTANO A PERGUSA PRESENTATA AL CONVEGNO ITALIANO DI ORNITOLOGIA

Nei giorni scorsi a Cervia (RA) l’Università degli Studi di Enna “Kore”, nella persona della Dr.ssa Rosa Termine, ha presentato lo studio, relativo alla nidificazione del Pollo sultano nella Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa, al XVI Convegno Italiano di Ornitologia, la più importante manifestazione italiana in questo campo, organizzato dal Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO) e dall’Associazione Ornitologi dell’Emilia Romagna (ASOER). La ricerca della Kore ha portato ad importanti e nuovi risvolti nello studio della biologia riproduttiva del Pollo sultano.  Questo volatile, che in Sicilia si era estinto negli anni ‘50 ed è stato reintrodotto in tre siti storici lontani da Pergusa almeno 55 km, ha colonizzato spontaneamente il Lago di Pergusa e, dal primo avvistamento avvenuto ancora dalla Kore nel 2006, è stato sempre più frequentemente rilevato, con crescente numero di coppie/anno registrate: 1 coppia nel 2007, 2 nel 2008, 5 nel 2009, 5 nel 2010. Nel 2011 c’è stato un deciso incremento; infatti, dai vari censimenti eseguiti sono state registrate 12 coppie su un’estensione del canneto di circa 45 ettari.
Ma la cosa più straordinaria è stata quella di poter seguire quotidianamente, da marzo a luglio, due nidificazioni che sono state riprese con foto e video; si tratta di documentazione di nidi inedita per la Sicilia, mentre solo altre 2 volte in Italia, in Sardegna, sono stati prodotti documenti fotografici di questa specie.
Nel primo nido sono state deposte tre uova e solo due hanno portato alla nascita dei pulcini (foto di R. Termine), mentre nel secondo nido sono state deposte cinque uova di cui solo quattro si sono schiuse.
Le continue osservazioni  hanno permesso di: comprendere, ad esempio, che sono entrambi i partner della coppia a covare; oppure, capire l’interessante modo con cui gli adulti alimentano i pulcini; o ancora, vedere come costruiscono i loro posatoi.
La presenza del Pollo sultano a Pergusa, 667 metri s.l.m., è di notevole interesse poiché esso normalmente vive in fasce altimetriche tra 0 e 370 metri; questa colonizzazione, infatti, rappresenta un’importante acquisizione per la conoscenza della biologia di questa specie nel Mediterraneo, dato che evidenzia la capacità di adattamento a occupare ambienti umidi interni a quote elevate.
La posizione strategica del Lago di Pergusa, inoltre, gli conferisce un importante ruolo nel facilitare gli scambi di esemplari di questa specie che vivono in altri settori della Sicilia; tali scambi rappresentano un aspetto rilevante da un punto di visto genetico e quindi indispensabile per la sopravvivenza nel lungo periodo della popolazione regionale di tale specie. Oltre alla tutela dei nuclei riproduttivi stabili all’interno dell’Area protetta, risulta ancora una volta importante proteggere i corridoi ecologici tra le diverse aree umide siciliane al fine di tutelare gli esemplari in dispersione, che rappresentano la garanzia dei suddetti scambi.

 

Foto di Rosa Termine