A seguito dei numerosi attacchi da parte dell’On Lombardo nei confronti dell’azione svolta dalla nostra organizzazione sull’urgenza di predisporre urgenti misure anticrisi per la Sicilia, come Gruppo Dirigente della CISL, rappresentativo di tutte le strutture territoriali siciliane, sentiamo l’esigenza di evidenziare alcuni aspetti essenziali e del tutto ignorati dal Presidente della Regione. La Cisl Siciliana, sin dal Congresso del 2009, con una analisi preoccupante sulla situazione economica e sociale, basata sulla consapevolezza che la crisi era aggravata dalla caduta di motivazioni eticamente corrette nella classe dirigente,
ha assunto precisi indirizzi strategici e posto le basi per successive scelte ed azioni sindacali che indichiamo alle Istituzioni siciliane perché necessarie per la nostra Regione.
“Un Patto per un bene comune, per modernizzare la Sicilia nello sviluppo”. Questo era il titolo di quel Congresso, che costituisce ancora non uno slogan, ma il sunto di un programma che tra mille difficoltà la CISL Siciliana porta avanti con una compattezza granitica tra tutte le strutture sindacali ai vari livelli e con grandi motivazioni convinti che serve il contributo attivo del mondo del lavoro per imboccare la via per uscire dalla drammatica crisi, non solo economica, ma anche di una diffusa caduta etica nella politica, nelle amministrazioni ed anche nella società.
Suggeriamo al Governo Regionale, ai suoi rappresentati e partiti sostenitori di leggere con attenzione l’azione della Cisl piuttosto che lasciarsi andare ad approssimazioni generiche ed alquanto inutili per un serio confronto e dibattito sui veri nodi strutturali della Sicilia; le nostre scelte poggiano su due pilastri: il primo costituito dalla ricerca di alleanze sociali forti idonee ad elaborare proposte costruttive capaci di affrontare la crisi in Sicilia per la quale, siamo certi, servono poche e mirate scelte per sostenere lo sviluppo, il rilancio dei settori economici strategici, e un rientro dal debito con l’abbattimento di storici sprechi ed i costi della politica.
Il secondo sulla certezza che in Sicilia esiste la necessità che ogni soggetto sociale rappresentativo di interessi veri, debba abbandonare vecchie convenienze da realizzare con la pratica, costosa ed insostenibile, dello scambio elettorale senza preoccuparsi della resa produttiva della spesa pubblica.
Questa certezza, ormai. rappresenta una maturazione collettiva nella Cisl siciliana, infatti ogni giorno ed in ogni occasione dimostriamo impegno e coerenza nell’offrire il nostro contributo con proposte e continue iniziative sociali di sollecitazione per risollevare la nostra Regione, che vanta il più alto debito e la percentuale più alta di disoccupati e di inoccupati soprattutto tra le fasce giovani della popolazione, da una situazione che con il trascorrere del tempo e senza una inversione di tendenza, sfocerà in un punto di non ritorno. Situazione appesantita ulteriormente dal fatto che da molti anni la nostra regione ha il tasso di crescita più basso d’Italia. Tutto ciò è reso più rilevante dalla consapevolezza di esseri prigionieri di un blocco di iniziativa della politica che da tanti anni continua a vivere, senza interrogarsi, il momento più alto di una profonda crisi etica.
Pertanto respingiamo al mittente ogni provocazione istituzionale nei confronti della Cisl, che non fanno bene alla Sicilia e che non fanno onore a chi le mette in atto, visto cha in modo oggettivo ci viene riconosciuta una particolare attenzione alle sorti ed all’interesse generale della nostra Regione.
Siamo molto preoccupati nel registrare reazioni politiche che invece di cogliere positivamente la ricerca del dialogo e del confronto mistifica la realtà dei fatti, evidenziano una politica auto-conservativa, senza alcuna visione strategica, senza valori, capace di andare alla ricerca solo di un consenso elettorale che, comunque prima o poi verrà meno, lontano anni luce da il vero consenso popolare che si fonda sulla reale capacità di una classe dirigente di guardare al futuro concorrendo a costruirlo quotidianamente affermando anche nel presente un modello produttivo fondato sulle reali potenzialità della regione, in modo da offrire un orizzonte di soddisfazione dei bisogni della gente non di tipo clientelare/assistenziale e affaristico.
Affrontare il problema del risanamento dei conti della Regione, l’urgenza dell’avvio della spesa dei fondi comunitari e di un loro uso funzionale allo sviluppo e all’occupazione nei settori produttivi, la necessità di incentivare le imprese competitive e l’occupazione mediante un efficace sistema promozionale che attragga gli investimenti privati; sono queste le prime emergenze che la Cisl ha sottoposto da tre anni, fino alla recente Manifestazione pubblica di protesta, a cui le Istituzioni non dovrebbero sottrarsi ulteriormente. Ancor più se come la Cisl siciliana dimostra ogni giorno, le sollecitazioni, le manifestazioni e le critiche sono state e saranno sempre caratterizzare da proposte concrete, realizzabili, compatibili con la reale situazione finanziaria e sempre finalizzate ad arricchire il confronto sui temi della grave crisi economica.
Ma prospettive di questo tipo non si realizzano senza una ricerca della partecipazione effettiva e del conseguente consenso delle forze sociali. Non servono riunioni molto episodiche ed effimere perché prive della reale convinzione politica che oggi vanno assunte scelte strategiche straordinarie sorrette da coerenti provvedimenti legislativi concentrati su misure per affrontare la crisi.
Proprio per questo ci auguriamo che il Presidente Lombardo la smetta di lanciare anatemi e si concentri su un confronto vero e non di facciata con tutte le forze sociali, e cominci sul serio a valorizzare e rispettare le proposte e le questioni di merito elaborate e poste in modo incessante dalla nostra Organizzazione. Non servono a nessuno, in primo luogo allo stesso Governo Regionale, le furbizie mediatiche del Presidente finalizzate a far leggere come aggressività gratuita ed immotivata l’insistente azione di sollecitazione propositiva e preoccupata, ma sempre argomentata, messa in campo coerentemente dal nostro Segretario Generale Regionale in nome e per conto di tutta la Cisl Siciliana.
I Segretari Generali delle UST CISL
delle Provincie Siciliane
AGRIGENTO: V.R. SALVATORE MONTALBANO
CALTANISSETTA: CARLO ARGENTO
CATANIA: ALFIO GIULIO
ENNA: GIUSEPPE ALEO
MESSINA: TONINO GENOVESE
PALERMO: MIMMO MILAZZO
RAGUSA: VINCENZO ROMEO
SIRACUSA: PAOLO SANZARO
TRAPANI: GIOVANNI MARINO