PIAZZA ARMERINA (EN). ARRESTATO BARBIERE PER CONCORSO IN CALUNNIA PLURIAGGRAVATA E IN FALSA TESTIMONIANZA.

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Enna, nella mattinata odierna, hanno tratto in arresto su ordine della locale Autorità Giudiziaria un barbiere di Piazza Amerina ritenuto responsabile dei reati calunnia pluriaggravata in concorso e di falsa testimonianza. In particolare, i militari del Nucleo Investigativo hanno notificato a Piazza Angelo, 34enne, barbiere, piazzese, un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP di Enna su richiesta del Pubblico Ministero che concordava con le risultanze investigative dei carabinieri iniziate a seguito di alcune missive apocrife giunte presso i tribunali di Enna e dei minorenni di Caltanissetta, contenenti pesanti frasi minacciose ed oltraggiose rivolte ad alcuni magistrati. Le indagini, iniziate nell’anno 2009 e conclusesi qualche mese fa, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Enna e coordinate in prima persona dal Procuratore Capo di Enna Ferrotti, hanno permesso di individuare nel Piazza l’autore di oltre cinquanta scritti oltraggiosi che l’uomo avrebbe inviato in quasi due anni, a firma di un giovane concittadino con lo scopo di farlo perseguire giudiziariamente nell’intento di vendicare i ripetuti rifiuti subiti alle reiterate richieste di favori sessuali. L’uomo arrestato si sarebbe infatti invaghito del ragazzo, all’epoca dei fatti ancora minorenne, ed approfittando del degradato contesto sociale in cui lo stesso viveva, lo avrebbe avvicinato in più occasioni tentando approcci amorosi per i quali sarebbe stato sempre rifiutato.
Il buon esito delle indagini è stato favorito in particolare dal fatto che i carabinieri hanno potuto stabilire che la gran parte delle lettere apocrife erano state inviate il lunedì, tradizionale giorno di chiusura per le barberie, e dall’individuazione di un complice del Piazza il quale avrebbe confessato di essersi prestato ad imitare la scrittura della giovane vittima nella compilazione degli apocrifi.
L’arrestato al termine delle formalità di rito svolte presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna, veniva trasferito presso il carcere di Enna e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di calunnia aggravata e di concorso in falsa testimonianza.