A leggere i dati pubblicati dal quotidiano “Il sole 24ore” di lunedì scorso sui dati dell’ecosistema urbano, viene da piangere vedere Enna collocata all’ultimo posto della graduatoria per raccolta differenziata realizzata (pari all’1%). E dire però che abbiamo un sistema rifiuti in provincia di Enna così corposo e al contempo così costoso che non sembra quasi vero. E’ da anni che diciamo in tutte le salse che occorre avviare la raccolta differenziata, sia per l’ambiente, sia per la tasca dei cittadini, sia per ottenere le premialità previste dalla legge al raggiungimento degli obiettivi. E’ da anni che continuiamo a sostenere che la raccolta differenziata può solo essere avviata dai Comuni, gli unici in grado di anticipare risorse finanziarie e avviare una campagna di divulgazione che né l’ATO, né la società di gestione possono affrontare e sostenere. Nel dicembre 2010 abbiamo anche scritto ai Sindaci invitandoli ad avocare a sé il servizio di raccolta e smaltimento, visto che il gestore privato stava per lasciare il servizio e in contemporanea avviare la raccolta differenziata; i nostri appelli sono caduti nel vuoto ed oggi ci troviamo punto e a capo. Bene hanno fatto i Sindaci di 10 Comuni della Provincia a segnalare alla Corte dei Conti l’eventuale danno erariale che si sta procurando con il lasciare il sistema così com’è. Né possono essere accolti gli inviti lanciati dai commissari liquidatori dell’ATO per alzare la copertura del costo del servizio.
A quanti dicono e sostengono questa tesi, ripetiamo e ribadiamo, che il CGA di Palermo ha sancito che il costo del servizio e la determinazione della tariffa sono di competenza esclusiva dei Consigli Comunali e pertanto i Sindaci non hanno alcun potere di variare in assemblea le delibere dei propri Consigli Comunali.
In questa sede, anzi, contestiamo il fatto che i Consigli Comunali sono stati costretti a deliberare il preventivo del costo del servizio, senza avere conoscenza del consuntivo.
Ci chiediamo perché ancora oggi non vengono approvati i bilanci dell’ATO degli anni 2008, 2009 e 2010; qual è il costo del servizio effettivo ad oggi e chi pagherà la eventuale differenza tra costo effettivo e costo deliberato; qual è la situazione patrimoniale e finanziaria effettiva della società ATO ENNA EUNO e se la commissione di liquidazione, nominata proprio per quantificare i debiti al 31/12/2010, ha completato la ricognizione.
Nel frattempo chiediamo al Governo regionale ed all’Assessore all’Energia un intervento deciso e risolutivo perché si attui quanto prima la riforma del settore prevista dalla legge 9/10 e per segnare una linea netta di demarcazione tra il vecchio e il nuovo. In particolare che:
– invitino i Sindaci ad organizzarsi in materia autonoma, da soli o con temporanei consorzi volontari tra comuni, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti;
– invitino i Sindaci ad approntare immediatamente piani di raccolta differenziata spinta porta a porta ed altre esperienze di incentivazione alla raccolta differenziata attuate in diversi Comuni della Sicilia;
– invitino i Sindaci a rimettere in moto le convenzioni ANCI-CONAI per il conferimento nelle piattaforme del materiale differenziato.
Solo in questo modo riteniamo di poter riavere città più pulite, interlocutori istituzionali per i cittadini, ma soprattutto la salvaguardia dei livelli occupazionali nei vari cantieri comunali.