Cari lettori, spero di non dilungarmi durante la stesura di questo articolo, ma il momento che stiamo attraversando, assieme alla mia modesta conoscenza sull’argomento, mi impongono di essere quanto più esaustivo e completo possibile. Ciò detto, inizierei subito temperando le eventuali crisi di panico a cui ciascuno potrebbe incorrere assistendo alle notizie deleterie dei media che trattano continuamente di spread, di tassi di interesse sui BTP, di debito pubblico e di scarsa crescita dell’Italia. Fuori da tecnicismi ingombranti, che ognuno può approfondire sul sito dedicato (www.fitd.it) del Fondo Interbancario di Tutela dei Deposi (FITD), chi detiene denaro in deposito su un semplice conto corrente sottoposto alle leggi in materia bancaria è assolutamente tutelato da questo Fondo fino a 100.000,00 euro per depositante. Va precisato che questa garanzia esula dalle obbligazioni di stato e da altre categorie di obbligazione. Vale solo per il denaro depositato su conti correnti e non vincolato. Il suggerimento che posso offrire, in questo momento storico, è quello di rimanere, per chi ne ha la possibilità, liquidi. L’ipotesi remota di vedere dimezzato il vostro capitale del 50%, vede un’ Italia in default ed un fallimento sistemico e contemporaneo delle banche private italiane. La nostra Nazione sta attraversando una crisi dovuta ad un’eredità che arriva da lontano. Il nostro debito pubblico è stratosferico – circa 1.900 miliardi di euro – che abbiamo accumulato “grazie” a politiche dissennate che hanno guardato essenzialmente ad interessi elettorali ed a nient’altro, aumentando smodatamente la spesa pubblica. Adesso il problema è: “Come ripaghiamo questo debito?” Gli stessi italiani non credono più nella solvibilità di quest ultimo. Solo il 14% dei risparmiatori italiani hanno acquistato le ultime tranche di obbligazioni statali: un dato deprimente. Allora vi chiederete: “Chi ha comprato, ultimamente, questa montagna di titoli?” La risposta è: “Se ogni settimana la Banca Centrale Europea non aprisse il suo portafoglio e non facesse incetta di BTP sul mercato secondario, la bancarotta italiana si sarebbe già abbondantemente consumata.” Comunque sia, non voglio dilungarmi su queste notizie di carattere tecnico che troveranno apposita trattazione in altri articoli che pubblicherò successivamente in questo ed in altri blog. Per il momento, ciò di cui sopra mi sembra che rinvii a risposte più che esaustive. Se doveste avere perplessità o dubbi particolari, potrete scrivere alla mail della redazione o alla mia mail ([email protected]) da dove cercherò, tempo e competenza permettendo, di rispondervi.
Tony La Rocca