La vicenda della lottizzazione ad Enna bassa, oggetto della seduta del 7 novembre del consiglio comunale, ha suscitato una serie di interrogativi che meritano risposte chiare e definitive alle quali, sino ad oggi, l’amministrazione guidata da Paolo Garofalo si è sottratta. Anzi, mostrando una singolare interpretazione del concetto di trasparenza che deve guidare l’azione amministrativa, il Sindaco ha impedito che l’assessore La Rocca, su richiesta di un consigliere, rendesse note le anomalie che erano state riscontrate nei lavori iniziati dall’impresa lottizzante. Nel corso del dibattito consiliare è emerso:
– che i lavori sarebbero stati iniziati senza la necessaria concessione edilizia, il che qualificherebbe l’opera come abusiva;
– che sarebbero stati iniziati senza la previa redazione dei verbali di allineamento e quote;
– che l’altezza sarebbe stata derogata dagli 11 metri previsti nella delibera di lottizzazione a metri 12,5;
– che l’aver “traslato” la costruzione verso la collina porterebbe ad un computo della volumetria dell’immobile per il 50% di quello effettivamente realizzato, perché i locali seminterrati fanno volumetria per il 50% dell’effettivo, secondo il vigente regolamento edilizio, con la conseguenza di realizzare il doppio della volumetria assentita nella zona;
– che in relazione ai locali seminterrati non si potrebbe rilasciare il certificato di agibilità, il che precluderebbe l’utilizzo abitativo della costruzione edilizia.
Ma è soprattutto emerso che il posizionamento della costruzione ed il gioco degli allineamenti e delle quote incide, occupandolo, sul sito destinato alla realizzazione della strada pubblica denominata “parallela alla pergusina”
E potrebbe precludere la realizzazione di un’arteria indispensabile non solo all’alleggerimento del traffico viario nella zona del quadrivio di Enna bassa ma fondamentale anche alla tutela della salute dei cittadini che devono raggiungere l’Ospedale.
Perché, dunque, a fronte di interessi pubblici così rilevanti, tanta disattenzione e poca trasparenza ?
Perché, a distanza di una settimana dal consiglio comunale e di quasi un mese da quando il caso è stato denunciato, non risulta che l’amministrazione Garofalo abbia adottato nessun atto a tutela della legalità ?
Quella stessa legalità di cui l’assessore La Rocca deve dubitare così fortemente da avere preannunziato al consiglio comunale l’adozione dell’avvio di una procedura di annullamento in autotutela.
Preoccupa non poco che, a dichiarazioni tanto gravi, né il Sindaco, né l’assessore, né il direttore generale, né l’ingegnere capo, tutti presenti in aula, abbiano fatto seguire rassicurazioni puntuali.
E siamo al tema centrale della questione politica.
E’ questo il metodo con cui l’amministrazione Garofalo vuole governare la Città ?
E’ questa la legalità, la trasparenza e l’imparzialità che ispirano l’amministrazione comunale?
E’ questo il metodo e sono questi i principi con cui l’amministrazione Garofalo realizzerà le opere del suo programma, anch’esso abbastanza oscuro, nel quale, di tanto in tanto, fanno capolino i grattacieli ad Enna bassa, una non meglio precisata edificazione nel sito del carcere delocalizzato ed un’altra nel sito dello stadio delocalizzato ?
Perché del piano regolatore non si parla più ?
Perché, ormai in carica da un anno e mezzo, l’amministrazione Garofalo non ha sentito il bisogno di dare regole certe all’attività urbanistica ed edilizia cittadina ?
Noi non siamo contrari allo sviluppo urbanistico-edilizio, chiediamo, però, che siano rispettate le regole di uno sviluppo ordinato e che siano garantiti gli interessi collettivi e non solo il profitto massimo dell’imprenditore.
Temiamo che alligni anche nell’amministrazione comunale quel metodo di amministrazione della cosa pubblica che abbiamo denunciato pubblicamente, ricavandone querele in sede penale, nella gestione delle Società d’Ambito, in quella del consorzio A.S.I. ed in molte altre espressioni della stessa classe dirigente.
Auspichiamo che i tempi siano maturi perché i cittadini e le associazioni che hanno a cuore le sorti della Città (e che ne costituiscono la stragrande maggioranza) prendano consapevolezza che bisogna unire le forze sane della politica e della società, dell’imprenditoria, del sindacato e delle professioni per dare il benservito ad una dirigenza politica fallimentare e discussa ed aprire una nuova stagione sul futuro della nostra Città.
Associazione Culturale “Fendinebbia” Associazione “Enna in Movimento”
Gruppo consiliare “Enna al Centro”