A fronte della recente manovra del Governo, la Cisl si è messa in moto per risolvere la grave situazione in cui si vengono ora a trovarsi tutti quei lavoratori postali che avevano precedentemente aderito ad una procedura di dimissioni dal servizio. La CISL Ennese rappresenta la pesantezza del problema che coinvolge circa cinquanta famiglie di ex postali del nostro territorio che, avendo aderito volontariamente ad una procedura di dimissioni incentivate dal servizio, si trovano oggi coinvolti dalla manovra del Governo.
La recente riforma delle pensioni in essa contenuta, infatti, ha stravolto a posteriori le condizioni di un contratto tra due soggetti giuridici (Poste Italiane e Lavoratori), facendo venir meno lo scopo dell’accordo stesso: l’accompagnamento alla pensione. La conseguenza di tali disposizioni è da noi ritenuta una vera ingiustizia in quanto nega i requisiti per l’accesso alla pensione ed il sostegno economico per periodi che vanno da un minimo di 2 ad un massimo di 7 anni.
Riteniamo che dopo la definitiva approvazione del decreto “Salva Italia”, in sede di approvazione del mille proroghe sia ancora possibile un Vostro autorevole intervento al riguardo per estendere anche a questi lavoratori le tutele previste per coloro che hanno sottoscritto accordi di mobilità prima della data della riforma.
Riteniamo che questa nostra iniziativa di informazione trova autorevole supporto, attenzione e sensibilità sulla questione rappresentata e, pertanto, ora Vi chiediamo perciò di intervenire nelle sedi parlamentari opportune con conseguenti proposte di iniziative di legge per correggere e sanare una situazione insostenibile economicamente e moralmente in cui versano non solo i colleghi di Poste Italiane, ma anche lavoratori di altri settori.
Certi dell’attenzione che vorrete porre alla delicatissima vicenda, confidiamo nel Vostro intervento affinché la questione relativa ai colleghi “esodati” possa trovare idonea soluzione.