Dopo un anno e mezzo di confronto con il Direttore generale dell’ASP di Enna Nicola Baldari il sindaco di Piazza Armerina Fausto Carmelo Nigrelli ha preso la decisione di chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria per verificare se ci sono irregolarità nella gestione del servizio di cardiologia dell’ospedale Chiello. Con una lettera datata il 9 gennaio scorso il Sindaco ha segnalato, per l’ennesima volta, al dott. Baldari che le modalità di gestione del servizio di cardiologia presso l’ospedale piazzese da parte del primario del reparto vengono considerate dai medici del Chiello non adeguate a garantire il livello di sicurezza dei pazienti. Nella nota il Sindaco riconosce al dott. Baldari il suo impegno, “anche se con tempi più lunghi di quanto assicurato” per garantire all’ospedale piazzese servizi aggiuntivi a quelli previsti nel primo piano aziendale e, in particolare, l’Unità Operativa Semplice di cardiologia con 4 medici in pianta organica. Tuttavia, segnala il Primo cittadino, il primario del reparto di cardiologia dell’ospedale Umberto I di Enna, che è titolare anche del servizio del Chiello, dispone, di norma, che il terzo cardiologo in organico a Piazza grazie all’intervento del DG che ha immediatamente sostituito un medico trasferitosi a Palermo, sia tenuto in servizio all’Umberto I.
Secondo quanto segnalato da diversi dirigenti medici e dalle rappresentanze sindacali al Sindaco, nel mese di gennaio, ancora più che in passato, il primario di cardiologia ha organizzato il servizio disponendo la presenza contemporanea di due cardiologi la mattina e la sola telecardiologia nei pomeriggi e nelle notti. Ciò significa che i medici che hanno bisogno del supporto specialistico devono fare l’elettrocardiogramma e inviarlo per fax all’Umberto I per avere a risposta dei colleghi in servizio a Enna.
Il Sindaco fa presente che la telecardiologia “non è considerata idonea dai medici del pronto soccorso e neppure da quelli degli altri reparti, a cominciare dagli anestesisti”, cioè potrebbe costituire un abbassamento del livello di sicurezza dei pazienti.
“Nelle ultime due settimane – aggiunge il Sindaco -, alcuni dirigenti medici di diversi reparti mi hanno segnalato l’aggravarsi della situazione. I sanitari del Chiello lamentano di avere dovuto affrontare nei pomeriggi e nelle notti in cui non è prevista dal primario di cardiologia la presenza di un medico specialista, casi di pazienti con cardiopatie anche gravi senza supporto diretto, ma dovendo affidarsi solo alla trasmissione via fax dell’ECG ai colleghi di Enna”.
“Se anche fosse teoricamente vero che la tele cardiologia sostituisce del tutto la presenza del cardiologo, – continua Nigrelli – la unanime preoccupazione dei medici del PO Chiello dà origine a uno stato di ansia, di insicurezza e di frustrazione che, di fatto, peggiora la prestazione dei pur valenti sanitari in servizio nei vari reparti, provocando verso gli utenti affetti da patologie cardiologiche, soprattutto in urgenza ed emergenza, una sicura riduzione del livello di sicurezza e del diritto a prestazioni adeguate.”
Con queste motivazioni, prendendo atto che il DG non riesce a garantire che il primario di cardiologia metta in atto quanto dallo stesso Direttore concordato con il Sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria cittadina, Nigrelli annuncia il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria “per tutelare i diritti dei miei concittadini e del personale sanitario che opera presso il Chiello, e perché essa verifichi se la situazione descritta non possa essere penalmente perseguibile”.