Ritengo sia doveroso informare i cittadini di quanto emerso a seguito del consiglio comunale del 23 Gennaio dopo alcune interpellanze/interrogazioni poste su questioni di interesse pubblico. Credo infatti che nessuno dei nostri concittadini sappia che la Piazza Gino Vetri, nei pressi della via Vittorio Emanuele e il sottostante parcheggio, in realtà sono una zona adibita al pascolo, e credetemi non è una battuta sull’incuria del nostro Assessore al verde pubblico, ma dagli accertamenti effettuati quella piazza non risulta censita nel catasto dei fabbricati. Al di là dell’abusivismo edilizio da accertare, quello che è sorprendente è che l’amministrazione non solo non è a conoscenza dell’inesistenza formale della piazza, ma non sa neppure che il proprietario (dai dati catastali) non è il comune di Enna ma l’azienda di Stato per i servizi telefonici. Il dramma è che gli impiegati dedicati a questi tipi di controllo hanno ricevuto gli incentivi per gli obiettivi raggiunti.
Incentivi economici anche per gli obiettivi mai raggiunti al dirigente incaricato di affrontare la questione costruzione bagni pubblici nella parte alta del cimitero, problematica affrontata da oltre dieci anni e periodicamente riproposta. Sulla interrogazione da me presentata non si è avuta alcuna risposta dell’Assessore al ramo ma anche in questo caso l’incentivo all’inefficienza è stato dato.
E’ chiaro dunque che l’Amministrazione abbia una certa inclinazione a distribuire premi e riconoscenze inopportune, come nel caso della nomina del direttore generale attribuita al segretario generale; individuazione fuori luogo considerato che non è più prevista per i comuni con meno di 100.000 abitanti ma questa e più una questione di etica.
Tuttavia, essendo il nostro Sindaco particolarmente generoso continuiamo a mantenerla.
Ritengo quindi sia opportuno per l’Amministrazione eliminare le spese superflue per figure dirigenziali inutili, e rivedere il sistema incentivante perché se l’obiettivo da raggiungere è l’impreparazione e l’inefficienza l’anno venturo dovranno certamente premiare tutti e questa volta forse i soldi non basteranno.
Biagio Scillia