Carissimi confratelli, membri degli Istituti di vita consacrata e appartenenti agli Istituti secolari ,fratelli e sorelle amati dal Signore . Siamo riuniti quest’oggi in questa chiesa Madre nell’anno mariano che ci ricorda il 600° anniversario dell’accoglienza della statua della Madonna della Visitazione patrona della città di Enna , per la Celebrazione Eucaristica con la quale si potrà ottenere l’indulgenza plenaria concessa in occasione di quest’anno giubilare mariano. Come ogni anno nella festa della Presentazione del Signore celebriamo la Giornata mondiale della vita consacrata, che offre l’occasione a tutta la comunità ecclesiale di ringraziare il Padre per il dono della vita consacrata e per esprimere il nostro sentito ringraziamento alle persone consacrate per la testimonianza evangelica e il servizio alla Chiesa e al mondo che loro offrono.
Celebriamo oggi la Festa della presentazione di Gesù al tempio, nella quale contempliamo il Signore Gesù che Maria e Giuseppe presentano al tempio “per offrirlo al Signore” (Lc 2,22). In questa scena evangelica si rivela il mistero del Figlio della Vergine Maria , il consacrato del Padre, venuto nel mondo per compiere fedelmente la sua volontà (cfr Eb 10,5-7).
Simeone ed Anna, ispirati dallo Spirito Santo, trovano in quel Bambino il compimento della loro lunga attesa e vigilanza. Entrambi contemplano la luce di Dio, che viene ad illuminare il mondo, ed il loro sguardo profetico si apre al futuro, come annuncio del Messia: “luce per illuminare le genti” (Lc 2,32). Nell’atteggiamento profetico dei due anziani è tutta l’Antica Alleanza che esprime la gioia dell’incontro con il Redentore.
Oggi Gesù il Cristo è il Signore che entra nel suo tempio e che ci viene incontro e ci illumina con la sua luce per illuminare le nostre tenebre.
Questa luce partendo da Cristo, si irradia su Maria e Giuseppe, su Simeone ed Anna e, attraverso di loro, su tutti.
Non è possibile che Cristo ci venga incontro , senza che il nostro cuore sia in attesa di questo incontro, senza che la porta del nostro cuore si spalanchi a Cristo che bussa.
Questo atteggiamento di attesa carica di amore ci porta a desiderare di contemplare il volto di Cristo. Questo desiderio che si trasforma in atteggiamento di accoglienza di Gesù che ci viene incontro , caratterizza Maria e Giuseppe, Simeone ed Anna.
A Gesù Cristo è intimamente unita la Vergine Maria, partecipe della sofferenza del figlio, che offre tutta sè stessa per la realizzazione del disegno di Dio. L’immagine di Maria, che contempliamo mentre offre Gesù nel tempio, prefigura quella della Crocifissione. Sul Calvario, infatti, giunge a compimento l’offerta del Figlio e, unita ad essa, quella della Madre. Una stessa spada trafigge entrambi, la Madre e il Figlio (cfr Lc 2,35).
Il suo pellegrinaggio di fede e di consacrazione costituisce il modello per ogni battezzato ed in modo particolare per quanti abbracciano la vita consacrata.
La Presentazione di Gesù al tempio costituisce un’eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti, uomini e donne, sono chiamati attraverso la professione dei consigli evangelici, ad essere segno e profezia per la comunità cristiana e per il mondo .
La vita consacrata è chiamata a tale testimonianza profetica, legata alla sua duplice attitudine contemplativa e attiva.
Nella loro esistenza trasfigurata dalla bellezza della santità divina i Religiosi e le Religiose sono chiamati a testimoniare il primato di Dio, la fraternità universale , la passione per il Vangelo praticato come forma di vita e testimoniato ai poveri.
L’incontro con le suore di clausura del monastero di san Marco con il quale abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio ci deve spingere ad diventare dei “contemplativi nell’azione,” operando sempre a maggior gloria del Padre,vivendo alla presenza di Gesù, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, meditando come Maria SS. la Parola di Dio, con lo sguardo interiore fisso sulla meta: l’incontro con lo Sposo.
Carissimi fratelli e sorelle appartenenti ai vari istituti di vita consacrata e agli istituti secolari della nostra diocesi, il vostro “Eccomi!”, modellato su quello di Cristo e della Vergine Maria, è simboleggiato dalle candele che tenete in mano, simbolo di una vita che si consuma per amore di Gesù Cristo.
La festa di oggi è dedicata in modo speciale a voi, che nel Popolo di Dio rappresentate con singolare eloquenza la novità ultima della vita cristiana. Voi siete chiamati ad essere , attraverso i vostri voti di castità, povertà ed obbedienza, luce di verità e di santità , testimoni di solidarietà e di pace.
I consigli evangelici vissuti sull’esempio di Cristo e dei santi, costituiscono una vera testimonianza profetica dal profondo significato umanistico , che suppone e richiede un grande impegno educativo. La povertà evangelica favorisce uno stile di vita all’insegna della sobrietà, della gratuità, dell’ospitalità. La castità consacrata aiuta a riqualificare la sessualità e a dare ordine e significato vero agli affetti, orientandoli a un amore fedele e fecondo. L’obbedienza libera dall’individualismo e dall’orgoglio, per servire Dio ed essere disponibili a fare la sua volontà mettendosi a servizio delle persone specialmente dei vecchi e nuovi poveri.
I consigli evangelici- scriveva Mons. Mario Sturzo in una lettera pastorale su La perfezione cristiana e le persone del mondo “ costituiscono la perfezione dello stato religioso a cui danno il carattere proprio che è quello di spogliarsi dei beni e dei vincoli che rendono meno spedito il cammino verso la santità. […] La povertà, la castità e l’obbedienza non sono la perfezione, ma sono per la perfezione;[…]sono i mezzi più efficaci per conseguirla certamente e speditamente”(p.206).
In una società contrassegnata spesso da una radicale pluralità di opinioni, da una progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica, da un relativismo che tocca i valori fondamentali si esige che la vostra testimonianza cristiana sia luminosa e coerente e che il vostro sforzo educativo sia sempre più attento e generoso.
La vostra azione apostolica, in particolare, cari fratelli e sorelle, diventi impegno di vita, che accede, con perseverante passione, alla Sapienza divina come verità e come bellezza, “splendore della verità”. Sappiate orientare con la sapienza della vostra vita, e con la fiducia nelle possibilità inesauste della vera educazione, l’intelligenza e il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo verso la “vita buona del Vangelo”.
Per la nuova evangelizzazione a cui la Chiesa oggi è chiamata occorrono nuovi santi, appassionati di Gesù e dell’uomo, sentinelle che sanno intercettare i segni dei tempi.
Invochiamo la Madonna della Visitazione perché possiamo accogliere Gesù , fonte della nostra gioia, nel nostro cuore con la fede di Maria e di servirlo nel nostro prossimo con la sua sollecitudine animata dalla carità e perché siamo sempre concordi e perseveranti nella preghiera assieme a Maria, testimoni della sua presenza misericordiosa nel mondo.
Vi affido alla Beata Vergine Maria con una preghiera composta dal santo Padre Benedetto XVI:
O Maria, Madre della Chiesa,
affido a te tutta la vita consacrata,
affinché tu le ottenga la pienezza della luce divina:
viva nell’ascolto della Parola di Dio,
nell’umiltà della sequela di Gesù tuo Figlio e nostro Signore,
nell’accoglienza della visita dello Spirito Santo,
nella gioia quotidiana del magnificat,
perché la Chiesa sia edificata dalla santità di vita
di questi tuoi figli e figlie,
nel comandamento dell’amore. Amen.