Da circa tre mesi e mezzo 25 famiglie abitanti nella c.da Kamut e nelle c.de vicinorie, ed alcune aziende agricole presenti, a causa della chiusura da parte dell’Anas del tratto stradale Bivio Kamut verso Villarosa, stanno andando incontro a notevoli disagi sia fisici che economici. L’Anas infatti è da circa due mesi che ha appaltato i lavori per la realizzazione di una barriera paramassi che consentirà la riapertura del tratto stradale interessato, circa 80 metri ma ad oggi la ditta che ha preso l’appalto ha lavorato circa 10 giorni a dicembre 2011 e appena 5 o 6 a gennaio e di fatto i lavori ora sono bloccati causa condizioni metereologiche avverse.
La Provincia su sollecitazione del Comune per i residenti attraverso un’autorizzazione particolare, ha messo a disposizione in alternativa la strada provinciale n. 81 che collega Enna lato Papardura verso Villarosa, già chiusa al traffico da anni perché impraticabile ed insicura; 16 Km all’andata e 16 al ritorno ogni qual volta bisognerebbe salire ad Enna con notevole dispendio economico oltre che di tempo.
Bisogna infatti giornalmente salire ad Enna più volte sia per lavorare e sia per accompagnare i ragazzi che studiano in città.
Il problema è che proprio perché impraticabile ed insicura tale autorizzazione è a proprio rischio e pericolo di chi la usa, tant’é che purtroppo a causa di qualche incidente occorso le compagnie assicurative si sono rifiutate di pagare i danni in considerazione del fatto che la strada risulta ufficialmente chiusa.
Oltre al danno la beffa per i malcapitati cittadini di Kamut.
Tutto ciò premesso si preferisce, quindi, transitare a piedi nel tratto interrotto con borse della spesa, della spazzatura ed ogni quant’altro sul tratto accompagnati da pioggia, vento e fango.
Ci sentiamo come dei confinati in un recinto, abbandonati dalle istituzioni locali, non considerati da nessuno.
Abbiamo in tal senso richiesto da due mesi un incontro con il Prefetto perché siamo convinti che una soluzione immediata deve essere trovata perché non possiamo aspettare che venga la primavera per rendere praticabile la stradella di accesso che porta alla piattaforma dove sarà collocata la barriera paramassi.
Solo il Prefetto potrà prendere atto delle nostre esigenze, della possibilità di chiedere all’ANAS la riapertura di una corsia in senso alternato mediante semaforo della tratto stradale chiuso, previa collocazione sopra il muro della strada di una barriera protettiva fatta da pannelli di cemento o di tavelloni di legno (una soluzione realizzabile in pochissimo tempo perché praticabile direttamente dalla strada stessa anche nelle peggiori condizioni climatiche); in alternativa richiederemo la possibilità di ospitare negli alberghi cittadini le famiglie interessate al disagio fino a quando l’Anas decreterà ufficialmente la riapertura della strada.
Nelle more di questa auspicata convocazione come Comitato abbiamo deciso di far conoscere all’opinione pubblica, grazie ad ENTV, lo stato di disagio che si protrae da circa 3 mesi e mezzo e l’intenzione del Comitato di affidare all’Associazione dei Consumatori il mandato per un’azione legale nei confronti delle istituzioni locali affinché venga riconosciuto uno stato di calamità ed un risarcimento danni alle famiglie ed alle aziende agricole interessate.
Michele Scinardo Tenghi