“Nel recente incontro del Forum regionale della concertazione, svoltosi a Palermo il 10 febbraio 2012, il Dott. Felice Bonanno, Autorità di gestione del P.O. FESR 2007-2013, ha preannunciato che con l’imminente avvio della “Procedura scritta”, ai membri del Comitato di Sorveglianza, si provvederà alla rimodulazione del programma operativo per la Sicilia. Sostanzialmente si andrebbe alla modifica dei vari assi del P.O. FESR con la selettiva individuazione delle risorse in coerenza alla formulazione del Piano d’Azione di coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al SUD sul quale si sono sviluppate varie interlocuzioni ed intese in sede della Commissione Europea dei Consigli Europei e degli accordi del 15 Dicembre 2011 tra i Ministeri e i presidenti delle Regioni Meridionali. Tale rimodulazione riguarda in particolare di spostare risorse finanziarie per 500 milioni- quale riduzione del cofinanziamento nazionale all’interno del P.O. FESR che a sua volta avrà una dotazione finanziaria da 6.039.605,00 e non più dell’iniziale cifra di 6.539.605,00 – per contribuire all’aggiornamento del piano finanziario dei principali interventi finanziari del 31/01/2012, con riferimento alla linea Catania – Palermo che complessivamente dovrebbe ammontare nella nuova formulazione a 3,318 milioni di euro. Nel piano di azione,con riferimento agli interventi ferroviari, finanziati attraverso la riduzione del cofinanziamento nazionale è necessaria una modifica dei programmi che sarà avviata a gennaio, unificando le relative procedure, in modo di inviare entro febbraio l’aggiornamento del predetto piano a Bruxelles. Per ogni intervento sono state esaminate le risorse finanziarie disponibili incluse quelle del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ( FSC) attribuite dalla delibera CIPE dell’agosto 2011 e del Contratto di Programma di Rete Ferroviaria, e quella che le Amministrazioni regionali mettono a disposizione attraverso la riduzione del tasso di cofinanziamento.Per l’intera tratta Bicocca – Enna. in si ha una previsione progettuale di 1.926 milioni, verrebbero a mancare 1.187 milioni per l’intero tratto , in quanto adesso si avrebbe il finanziamento di 430 milioni per ( Bicocca- Motta-Catenanuova) e di 309 milioni tratta (Catenanuova- Enna). Al paragrafo 2.4 Ferrovie si precisa che il piano di azione concorre, sia finanziariamente sia realizzando una programmazione strategica montana , a realizzare le condizioni perché nel corso del prossimo decennio ( e grazie a ulteriori finanziamenti ) vengano ridotti significativamente i tempi di collegamento tra cui alcuni principali nodi ferroviari del Mezzogiorno nell’ambito della Programmazione Comunitaria. Si sottolinea, inoltre, che su alcuni interventi, quale il nuovo collegamento Catania-Palermo rimane un ulteriore fabbisogno finanziario che, tuttavia, dato il carattere pluriennale di questi investimenti, potrà essere coperto nella successiva programmazione 2014-2020 comunitaria e nazionale. Nel cronogramma procedurale per la realizzazione dell’intera tratta Bicocca-Enna a doppio binario si prevedono circa 10 anni, con fasi differenziate a partire dal tratto iniziale Bicocca-Motta-Catenanuova ed oltre e della velocizzazione del percorso Roccapalumba- Marianopoli. Con gli interventi tecnologici di 30 milioni nel 2014 l’intera attuale tratta Catania-Palermo dovrebbe avere un tempo di percorrenza di 2 ore e 25’. Con il raddoppio Bicocca-Catenanuova-Enna e la velocizzazzione Roccapalumba- Marianopoli si impiegherebbero due ore per l’intero tratto Catania- Palermo. E’ da sottolineare in particolare che il collegamento ferroviario Catania- Enna avrebbe un tempo di percorrenza di 45’ per un totale di 92 Km. Entro il 30 aprile 2012 sarà definito il Contratto Istituzionale di Sviluppo che rappresenta una modalità attuativa rafforzata tra il Ministero per la Coesione Territoriale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, altri Ministeri interessati, il Presidente della Regione nonché il concessionario dei Servizi Pubblici ( cioè RFI). Nell’allegato 2 ( principali interventi finanziari) del Piano d’Azione si afferma che la dotazione infrastrutturale ferroviaria delle Regioni Meridionali è coerente alla Programmazione Comunitaria e Nazionale, in quanto viene ad essere la tratta terminale del Progetto Europeo che assicura i collegamenti dell’Europa Settentrionale al Bacino del Mediterraneo, da Berlino- Innsbruck attraverso i poli principali della Penisola (Milano, Bologna, Roma e Napoli) sino ai terminali siciliani di Messina, Catania e Palermo. Certamente è da sottolineare che si è di fronte a scenari sia di breve e medio che di lungo periodo che costituiscono indubbiamente una svolta per intervenire sulla linea fondamentale Catania-Enna-Palermo, la cui valenza è strategica per collegare l’intera Sicilia nei punti strategici di collegamento tra Sicilia Orientale, Sicilia Interna e Sicilia Occidentale, tra gli interporti di Bicocca e di Termini Imprese, nonché tra i due aeroporti di Catania e Palermo.Si verrebbe a rivedere l’ impostazione prevalente dei collegamenti stradali tra l’altro ancora insufficienti nel caso della dorsale dei due mari Tirreno /Canale di Sicilia, incoerenza agli orientamenti prevalenti nella politica europea dei trasporti. Indubbiamente si avrebbe una forte ricaduta positiva nel settore edile e della logistica nel decennio in termini di occupazione, di nuove competenze professionali e di imprenditorialità nel territorio. La parte più consistente dell’opera, che mobilita circa due miliardi, per la tratta Bicocca-Enna, interessa soprattutto il territorio della provincia nella esecuzione dei lavori con effetti moltiplicatori in vari settori. Ma soprattutto si avrebbe un nuovo quadro di riferimento delle infrastrutture, che,unitamente alla Nord-Sud e alla autostrada Catania-Palermo conferma la Provincia di Enna “ reale snodo” della Sicilia, come abbiamo posto nella Conferenza Interistituzionale svolta ad Enna lo scorso 19 Novembre. Diventa fondamentale che si rispetti il cronoprogramma degli interventi, tenuto presente tra l’altro che l’eventuale mancato raggiungimento del target comporterà una riduzione del grado di cofinanziamento nazionale a carico del Bilancio dello Stato. Più precisamente le risorse di cofinanziamento Nazionale risparmiate confluiscono nel piano di Azione e concorrono al conseguimento dei suoi obbiettivi in cui sono previsti oltre alle ferrovie , l’istruzione, la larga banda e l’occupazione. E’ importante che si abbia un ruolo incessante del territorio, specie per una continuità di interrelazioni con la RFI, come si è avuto da recente con l’ANAS per la Nord-Sud. Si tratta di rispondere, tra l’altro al codice etico di tali interventi, in cui si deve avere un ruolo attivo dei soggetti pubblici e privati, nonché delle popolazioni del territorio sia per la valorizzazione che per la salvaguardia del territorio”.
DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE ALLA PROGRAMMAZIONE SALVATORE ZINNA SUI LAVORI DEL FORUM REGIONALE DELLA CONCERTAZIONE CON RIFERIMENTO AL PIANO DI AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI COLLETTIVI AL SUD
