Giovedì 8 marzo 2012, presso i locali dell’associazione “Enna”, sita nell’androne del palazzo Grimaldi, si è tenuta una conferenza stampa indetta dal Comitato “Enna Città Laica” in cui sono intervenuti: Noemi Pintus, Adriana Papa, Carmelo Albanese, Marco Scavuzzo (quale rappresentante dell’associazione culturale “Terra Matta”) e Giuseppe Auletta (esponente della Chiesa Evangelica Valdese, diaspora di Enna). Nel corso della conferenza si è cercato di fare chiarezza circa l’attività, lo spirito e le proposte del Comitato. È stata ribadita l’assoluta infondatezza delle accuse di anticlericalismo e la convinta professione di un’idea di laicità come cultura del rispetto reciproco di tradizioni e fedi diverse all’interno di una stessa comunità statale democratica. Mazzini infatti è il più rappresentativo simbolo nazionale del repubblicanesimo e la piazza stessa ( sino al dopoguerra chiamata Garibaldi e in seguito Mazzini) è sempre stata permeata dallo spirito risorgimentale a perpetua memoria dei valori civici che esso continua a incarnare. Per questo il comitato si oppone ad ogni suo cambio di denominazione e, in particolare, ad ogni snaturamento, di qualsiasi tipo, che miri ad estromettere da quel luogo la vocazione repubblicana lì conservata da 150 anni.
Tra gli interventi è stato precisato che l’interlocutore cui ci si rivolge è il Consiglio Comunale, in quanto espressione massima della rappresentanza democratica cittadina, e non, invece, il Sindaco. Ai Consiglieri, dunque, viene chiesto di opporsi ai paventati propositi di sostituzione del monumento a Mazzini, mentre il Presidente Vetri viene invitato a farsi tutore del primato decisionale che, soprattutto in queste materie, spetta in modo esclusivo al consesso civico.
Le prossime iniziative del Comitato consisteranno nella realizzazione di un video contenente le interviste ai Consiglieri comunali circa l’eventuale rimozione della statua raffigurante Mazzini che avverranno già a partire da oggi, venerdì 9 marzo. Inoltre, a seguito della petizione già indetta online che ha raccolto più di 370 firme ed alla solidarietà espressa sulla pagina facebook “Enna città laica. Mazzini resti dov’è” da più di 600 persone, è stato comunicato l’imminente avvio di una raccolta di firme cartacea per fare in modo che le motivazioni del Comitato raggiungano più persone possibili. A tal fine, nei prossimi giorni saranno allestiti dei banchetti per la raccolta delle firme nelle principali piazze della città.
Sabato 10 marzo 2012 ricorre il 140° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini. Allo scopo di onorare tale importante occasione il Comitato ha già richiesto il suolo pubblico della omonima piazza per organizzare la “Ia Festa della laicità”; tuttavia si fa notare come ancora, a più di dieci giorni di distanza dall’inoltro della richiesta, e nonostante la cordiale disponibilità della Questura, non sia ancora pervenuta alcuna risposta da parte dell’ Amministrazione Comunale.
A conclusione della conferenza stampa i giornalisti presenti hanno avuto modo di visionare un contributo video attraverso cui Giovanni Impastato, fratello del giovane militante di Cinisi ucciso dalla mafia, ha voluto comunicare il suo sostegno alle ragioni del Comitato “Enna città laica”. Questa la sua dichiarazione: «Sostengo il Comitato “Enna città laica” perché difendo la memoria storica. Nel 2009 a Ponteranica, in provincia di Bergamo, tolsero l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato per sostituirla con quella di un sacerdote (padre Giancarlo Baggi). Personalmente avevo ed ho grande rispetto per il sacerdote, ma penso che ciò che è stato intitolato nel passato debba rimanere per amore, appunto, della memoria storica.
Noi siamo appena usciti dall’anniversario dell’Unità d’Italia e non è giusto cancellare quella memoria perché Mazzini fa parte della nostra storia. Mazzini ha avuto un ruolo importante nel Risorgimento; per questo io credo che quel ricordo, quel luogo della memoria debba rimanere integro e la statua di Mazzini debba rimanere al suo posto.
Questo è il motivo per cui sostengo il Comitato e perché chiedo di non prendere questa decisione, secondo me negativa, che serve soltanto a cancellare la memoria storica di questo paese e che, soprattutto, è un’offesa per l’Unità d’Italia».
Il filmato è visionabile su youtube al seguente indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=nEDdvsqE15w&feature=player_embedded.