Risulta incomprensibile e assolutamente errata la decisione unilaterale del Presidente della Provincia di Enna Dott. Monaco, di revocare l’ordinanza che egli stesso aveva emesso per potere abbancare i rifiuti dei comuni dell’ennese in contrada Cozzo Vuturo. A metà aprile, il Ministero dell’Ambiente invia una nota interlocutoria indicando Cozzo Vuturo come una nuova discarica, e chiedendo al Presidente della Provincia di porre attenzione all’ordinanza emessa. A quella nota la Provincia rispondeva giustamente, chiarendo i motivi per il quale si autorizzava l’Ato ad abbancare i rifiuti presso la discarica, ovviamente esistente, di Cozzo Vuturo. Da allora, nonostante il Ministero non avesse intimato nessuna revoca del provvedimento, il Presidente Monaco faceva circolare la voce che comunque avrebbe revocato il proprio stesso provvedimento. Allarmati da questa notizia, alcuni sindaci, abbiamo chiesto all’Ato di convocare una Conferenza dei Sindaci. In quella occasione, si è registrata l’unanimità nelle seguenti decisioni: 1) provvedere ad incontrare i tecnici del Ministero per spiegare de visu che non c’era nessuna discarica nuova e che Cozzo Vuturo aveva già ricevuto la certificazione AIA per l’ampliamento della stessa.
2) impugnare al Tar l’annunciata (dal Presidente) richiesta ufficiale di revoca da parte del Ministero, comunque ad oggi non pervenuta.
3) allertare il Commissario Regionale per l’emergenza rifiuti che, nel caso in cui si dovesse obbligatoriamente procedere alla chiusura di Cozzo Vuturo, mettesse in essere tutti gli atti amministrativi per abbancare fuori provincia, evitando una situazione di crisi.
4) invitare il Presidente Monaco, se proprio non voleva fare a meno di autorevocare il proprio provvedimento, a dare il margine di tempo necessario al Commissario per evitare l’accumulo di spazzatura nelle città.
Mentre i Sindaci e l’Assessore provinciale all’Ambiente prendevamo queste decisioni, in accordo con l’ATO e il Commissario della Regione, il Presidente Monaco, nella stanza accanto, in barba a 20 comuni e al suo stesso Assessore, firmava il provvedimento di revoca.
Questo ha determinato un indebolimento dei rapporti con i Sindaci oltre che un indebolimento dell’azione che i sindaci avevano programmato a favore delle comunità amministrate, considerato che scaricare fuori provincia costerà più che farlo a Cozzo Vuturo;
ha determinato un’auto-accusa, considerato che dopo avere dato spiegazioni sulla bontà dell’Ordinanza ha di fatto smentito se stesso firmando una revoca che nessuno gli ha chiesto ufficialmente;
ha determinato un aumento dei costi di conferimento in discarica che dovranno gravare sui cittadini.
Potrei capire che dobbiamo difenderci dal Governo Nazionale che deve recuperare somme e affida ai Sindaci il compito di esattori delle tasse;
Potrei capire che dobbiamo sopportare i tagli dello Stato e della Regione Siciliana.
Ma non riesco proprio a capire perché dobbiamo difenderci anche dal Presidente della Provincia che senza una ragione plausibile impone nuovi costi ai cittadini, crea una crisi nella raccolta dei rifiuti e soprattutto non ha voluto nemmeno provare a risolvere una questione che era risolvibile.
Spero che riesca a spiegarlo con atti amministrativi plausibili. Diversamente sarebbe una grave crisi istituzionale fra comuni e Provincia di Enna.
Ho già chiesto al Presidente dell’Ato di convocare una Assemblea dei soci, per discutere la vicenda e mi auguro che stavolta intervenga direttamente il Presidente della Provincia e non un suo delegato, non solo per spiegare per quale motivo sta contribuendo a mettere in ginocchio i comuni della sua provincia, ma anche per onorare i rappresentanti della comunità che lo ha eletto al prestigioso ruolo che ricopre.
Paolo Garofalo