IL CAPO GRUPPO PAOLO GARGAGLIONE SU REVOCA INCARICO COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE

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In merito alla vicenda legata al comandante dei vigili urbani, balzata agli onori della cronaca cittadina, volevo evidenziare che già in sede di 5^ commissione consiliare  il sottoscritto, nei giorni scorsi, aveva sollevato la questione. Infatti, avendo preso visione della determina dirigenziale n.119 del 01 agosto u.s., con la quale il direttore generale, Dott.ssa Caponetti, revocava l’incarico di posizione organizzativa al Dr. Campisi Gaetano responsabile dello Staff 1 “Polizia Locale e Protezione Civile, avevo chiesto al vice presidente Di Mattia di convocare una commissione capigruppo alla quale doveva presenziare il Sindaco ed il Direttore Generale per meglio comprendere le motivazioni di tale provvedimento.
Purtroppo, tale richiesta, condivisa peraltro dalla stragrande maggioranza dei colleghi capigruppo,  non ha avuto alcun riscontro.
A tal riguardo, non posso che esprimere tutto il mio rammarico.
Nel frattempo, con la determina dirigenziale n.120 del 03 agosto u.s, sempre a firma del Direttore Generale, in ossequio con quanto disposto dal Tribunale di Enna – Sez. Lavoro, si è cercato di sanare il precedente atto da un punto di vista amministrativo, ma rimane inalterato il problema politico.
Di fatto, l’amministrazione Garofalo coadiuvata da una pletora di esperti e consulenti, in uno ai dirigenti, molti dei quali scelti discrezionalmente dallo stesso primo cittadino, continua a conseguire successi di cattiva amministrazione.
Gli esempi più eclatanti in ordine di tempo riguardano la perdita di finanziamento per la ristrutturazione del campo di Pergusa, la stesura dell’elenco annuale delle opere pubbliche e l’attribuzione dell’incarico della posizione organizzativa nel servizio della Polizia Municipale.
Gli atti amministrativi sopraindicati sono viziati da errori talmente gravi, che a mio avviso, dovrebbero indurre il sindaco Garofalo ad un’approfondita riflessione    sulla professionalità di alcune figure chiavi della struttura burocratica dell’ente. Anche perché sbagli di questo genere il più delle volte espongono il Comune ad azioni risarcitorie.

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