Decisamente emozionante ed ambizioso il progetto”MardreDonna” ideato da Giuseppe Selvaggio e Stefania Amato, da subito condiviso dal Rettore della confraternita “Maria SS di Valverde” Mario Cascio, ed il tutto elaborato con la grande disponibilità ed operatività da parte del gruppo giovani, ha visto la sua conclusione Domenica 26 Agosto. Progetto entusiasmante che ha visto la donna nella sua natura di donna e madre rappresentata utilizzando forme d’arte diverse, di grande elevatura culturale oltre che emozionale. Il progetto vede la sua realizzazione nei luoghi di Valverde,storicamente di decadimento dei riti pagani e di dedizione alla Vergine Maria. Il progetto è stato condiviso da diversi artisti locali che certamente portano alto il nome della nostra cittadina in Italia e nel mondo, Max Busa e Toni Colina degli Alì Babà, Mario Incudine, Roberto Coiba, che si sono esibiti dopo aver ricevuto una targa riconoscimento per “La canzone inedita”, e non da ultimo la toccante quanto appassionante esibizione di Stefania Bruno nella creazione di un’opera in Sand-art. Ha aperto la serata di Sabato l’attore teatrale e regista della compagnia de “I Guitti” Gaetano Libertino, con un monologo di poesie dedicate alla donna in italiano ed in dialetto, che ci hanno riportato indietro nel tempo, ci hanno commosso, soprattutto quando chiudendo la serata, lo stesso Libertino è stato accompagnato dalla bravura rappresentativa di Stefania Bruno;si è voluto inoltre rappresentare la donna con diverse esibizioni in danza, regalateci dalla ballerina Roberta Pitrone, agrigentina del cast di “Amici” accompagnata dall’ennese Erica Cuci. Durante la serata di Sabato è stato consegnato un premio legato ad un concorso fotografico relativo al progetto “MadreDonna”, vinto da Vincenzo Bruno, fotografia dal titolo “Legame di povertà”. Certamente toccante, di grande coinvolgimento emotivo, mostrava la dignità di una madre che chiedendo l’elemosina abbraccia il figlio rannicchiato tra le sue gambe. L’amore di una madre che supera tutto, la compostezza di una grande donna che certamente soffre in silenzio ma non si abbatte. Certamente un’opera d’arte di grande spessore, come anche le altre in gara, meritevoli di grande plauso. Un ringraziamento a chi ha portato avanti questo progetto credendo fermamente nella grandezza e nella unicità della figura femminile,nella cultura e nell’espressione dell’arte in ogni sua forma, nella grandezza di chi è parte della nostra comunità e porta alto il nome del popolo ennese in Italia e nel mondo con grande professionalità ed orgoglio. Certamente il grande successo di questa prima edizione di “Madre Donna”ha posto le basi perché questa sia la prima di una lunga serie di progetti che riconoscono alla nostra città una ricchezza storica e culturale preziosissimi, radici e tradizione ben saldi, beni di inestimabile valore.
Marilita Renna
“MADREDONNA” A VALVERDE: LA CULTURA INCONTRA LA TRADIZIONE
