ANCE ENNA PLAUDE PER LA sentenza n. 158/29/12 SU MANCATO VERSAMENTO DI TASSE ALL’ERARIO

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L’ANCE Enna informa che con la sentenza n. 158/29/12 della Commissione tributaria regionale del Lazio, per la prima volta viene introdotto un giusto riconoscimento della incolpevole mancanza di versamento di tasse all’erario, quando questo è una diretta conseguenza dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione Pirrone – Presidente dell’Associazione costruttori – ANCE – ” la realtà è proprio questa. Da un lato lo stato aumenta la pressione fiscale e tramite equitalia la sua arrogante presunzione di esattezza, dall’altro non permette alle aziende di essere in regola, violando gli impegni contrattuali e non pagando quanto pattuito. Finalmente con questa sentenza innovativa viene riconosciuto che tale situazione è una causa di forza maggiore non dipendente dalla volontà dell’impresa contribuente e pertanto la stessa non è tenuta a pagare le sanzioni per il ritardo dovuto.”

La sentenza può rappresentare un vero e proprio boomerang per l’erario che ha basato molte delle sue previsioni di gettito sugli accertamenti automatici e senza contraddittorio, se le Commissioni tributarie si allineeranno ai suoi principi.

“Occorre precisare che – continua Pirrone – il principio del riconoscimento di forza maggiore va dimostrato attraverso una documentazione probante dell’incapacità finanziaria direttamente correlata ai mancati pagamenti. Per agevolare le imprese stiamo sviluppando uno sportello SOS FISCO a cui le imprese potranno rivolgersi per far analizzare la propria posizione e ove ce ne siano le condizioni potranno, tramite i legali convenzionati, intraprendere le necessarie azioni difensive.”

“In questo contesto l’assurdo è rappresentato dall’ennesima dimostrazione della volontà politica del parlamento di non risolvere il problema dei ritardi, anzi paradossalmente di volerlo acuire.Prova ne è l’approvazione, in sede di conversione del Decreto sviluppo, di un articolo (13ter) che ridefinisce la responsabilità in solido degli appaltatori nei confronti dei subappaltatori. In sostanza viene previsto che ogni appaltatore prima di pagare deve accertarsi che il subappaltatore è in regola con il pagamento di iva e erario sulle retribuzioni, Se così non fosse non deve procedere al pagamento pena il rischio di essere chiamato a rispondere in solido per i debiti erariali del subappaltatore. Il risultato è che l’appaltatore non pagherà aggravando la situazione finanziaria del subappaltatore. Non si comprende la ratio di questa legge. Non è utile per aumentare la capacità di incasso da parte dell’erario, non serve agli appaltatori (tranne che alle grandi aziende che la prenderanno come alibi per allungare ulteriormente i tempi già lunghi dei loro pagamenti) che avranno nei loro bilanci debiti non pagati nei confronti dei loro fornitori, blocca l’intera filiera dei pagamenti causando uno stallo finanziaria nei processi produttivi che si ripercuoterà sul PIL . Ovviamente il legislatore si è preoccupato di esonerare la pubblica amministrazione dalla responsabilità in solido. Ultima perla è rappresentata dall’approvazione in commissione camerale attività produttive di un ordine del giorno che prevede l’obbligo per le imprese private di pagare i loro fornitori entro 30 gg dalla scadenza pattuita, obbligo da cui sono escluse, nuovamente, le pubbliche amministrazioni, nonostante ci sia una procedura d’infrazione comunitaria e l’obbligo di recepimento della direttiva pagamenti che viene continuamente annunciata e mai nemmeno calendarizzata per la discussione in aula.”

“Si consideri che tra patto di stabilità, inefficienza della macchina amministrativa, blocco degli investimenti ed ora blocco per legge dei pagamenti si sta di fatto sancendo la morte del settore portante dell’economia italiana, per questo stiamo lavorando ad un processo che porti alla dichiarazione per legge dello “Stato di crisi del settore” e valutando le azioni migliori sul piano legale per chiamare a responsabilità i responsabili di questa situazione drammatica, dai burocrati agli amministratori che questo sfascio lo hanno creato”

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