Inanellamento a Pergusa

Anche a settembre si sono svolte le operazioni di inanellamento presso la Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa. Le operazioni sono state svolte dal prof. Natalino Cuti, inanellatore della Stazione di Palermo e dalla dott.ssa Rosa Termine, biologo dell’Università Kore di Enna. La stazione di inanellamento presso la Riserva è attiva periodicamente dal 2003; è un’iniziativa coordinata dal prof. Bruno Massa, docente dell’Università di Palermo e promossa dalla Provincia Regionale di Enna, ente gestore della Riserva.  Sono stati 117 gli esemplari inanellati; oltre alle più comuni specie quali Beccafico, Cardellino, Merlo, Pendolino, Pigliamosche, Sterpazzolina, Storno nero, Usignolo, Usignolo di Fiume e Verzellino, anche gli ultimi Gruccioni, Cannareccioni e Cannaiole sono stati inanellati. Questi ultimi avevano un sostanzioso accumulo di grasso e quindi erano già pronti per affrontare il lungo viaggio verso l’Africa. Ci sono state anche due catture di eccezione: l’Averla piccola (nella foto di Rosa Termine) e un pipistrello.
L’Averla piccola – Lanius collurio – è un passeriforme con becco adunco e robusto simile a quello dei rapaci e zampe forti; nonostante le sue modeste dimensioni (lungo circa 18 cm, con un’apertura alare di circa 30 cm), questo volatile può essere definito un predatore. Infatti, parte fondamentale della sua dieta sono non solo insetti di ogni tipo, ma anche piccoli mammiferi, piccoli uccelli, rane e lucertole. Interessante è la sua tecnica di caccia; esso attende a lungo in un posatoio “panoramico”, per poi avventarsi sulla preda, infilzandola sulle spine dei rovi e creando una sorta di dispensa. Si tratta di un migratore transahariano che sverna in Africa tropicale e arriva in Italia in tarda primavera per riprodursi. Mentre è comune nel resto dell’Italia, comunque in forte ed omogeneo regresso, in Sicilia è considerata una “rara specie nidificante estiva”, molto diminuita durante le migrazioni negli ultimi decenni. Come tutte le Averle non è cacciabile ai sensi della legge 157/92, è inclusa nell’allegato I della Direttiva “Uccelli”, nell’Allegato II della Convenzione di Berna ed inoltre è “Specie con status di conservazione sfavorevole in Europa” (SPEC 3), attualmente classificata come depleted poiché ha registrato un vasto declino storico non compensato da successiva ripresa demografica. La conservazione dell’averla piccola in Europa richiede interventi su ampia scala volti al mantenimento degli habitat idonei alla specie attraverso la promozione dell’agricoltura estensiva (non intensiva), la conservazione degli arbusti spinosi come Rovi, Biancospini, Rosa canina e Prugnolo, bordanti i pascoli, la piantumazione di arbusti all’interno di vigneti e frutteti gestiti in modo intensivo ed il mantenimento di aree marginali e delle siepi di confine.
Per ciò che riguarda il Pipistrello catturato nelle reti e subito liberato, si tratta del Pipistrello albolimbato – Pipistrellus kuhlii – piccolissimo Chirottero con apertura alare di circa 22 cm e peso di circa 8 grammi. I pipistrelli sono gli unici mammiferi in grado di volare, sono poco conosciuti e spesso visti con ostilità. La loro presenza a Pergusa è molto importante in quanto, essendo dei mangiatori di insetti (tra i 50 e i 5.000 per notte), sicuramente danno un valido contributo nella lotta agli insetti più fastidiosi come le zanzare, funzionando come perfetti bioinsetticidi. Quindi adottiamo i pipistrelli, installando vicino le abitazioni delle cassette di legno (rintracciabili sul mercato) per offrir loro un rifugio e farci aiutare nella lotta ai culicidi!

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