Assistenza domiciliare integrata. La seconda Commissione si confronta con i vertici dell’Asp.

Si torna a parlare di sanità nel territorio ennese ed in particolare di ADI,  assistenza domiciliare integrata. A farlo anche questa volta è stata la II commissione consiliare presieduta da Salvatore Miroddi che proprio ieri ha, insieme al direttore sanitario dell’Asp di Enna, Filippo Muscià, affrontato in maniera operativa e concreta, mettendo in luce criticità e potenzialità la problematica riguardante l’assistenza domiciliare integrata. Si tratta di un servizio che consente di garantire prestazioni sanitarie adeguate a quanti, soprattutto anziani, sono costretti a casa. Alla seduta hanno partecipato oltre ai consiglieri Schillaci, Catania, Bizzini, La Porta, Sutera e Nicastro  gli assessori Savoca e Zinna. L’assistenza domiciliare integrata così come ha chiarito il direttore sanitario è affidata ad una unità valutativa che si compone di un assistente sociale, di un infermiere e di un geriatra che di volta in volta valutano i casi segnalati dal medico curante. Per ogni paziente viene poi stilato un programma che prevede visite specialistiche ambulatoriali. Per migliorare la qualità del servizio considerato che ad fruire dell’assistenza domiciliare integrata sono pazienti ultrasessatacinquenni il presidente della Commissione Miroddi ha proposto di aggregare all’unità valutativa già esistente altre figure professionali, quali il cardiologo, il diabetologo, e l’ortopedico. Verificata la disponibilità dell’Asl a collaborare il presidente ha dichiarato che la commissione si farà promotrice di un incontro con i sindaci e con i referenti dei comuni capofila dei quattro distretti sociosanitari per cercare di far fronte alle esigenze di assistenza che provengono dal territorio. “ Lo scopo- ha detto Miroddi- è quello di definire i compiti istituzionali di ciascun Ente considerato che il servizio ADI contempla due aspetti uno socio sanitario di competenza dell’Asp ed uno socio assistenziale il cui compito è delegato agli enti locali. La volontà a collaborare chiaramente manifestata dal direttore sanitario ci fa ben sperare nella realizzazione di un percorso comune che migliori il servizio particolarmente richiesto in un territorio come il nostro dove è in continuo aumento la richiesta di assistenza per la terza età”.

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