E’ inaccettabile il provvedimento ministeriale che prevedrebbe, senza possibilità di recupero, il blocco delle procedure contrattuali e negoziali, per gli anni 2013-2014, del personale dipendente delle amministrazioni pubbliche. Il decreto, inoltre, prevedrebbe la sospensione del riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale a rimarcare ulteriormente la diminuzione del potere di acquisto dei, già minimi, salari. Da oltre tre anni subiamo il blocco degli stipendi mentre i prezzi, le tariffe e le tasse continuano a lievitare. Ciò, causa grave danno ad una economia già ridotta all’osso, in un contesto sociale molto provato e basato strutturalmente sul pubblico impiego come unica stampella di sussistenza. Più chiaramente nei territori di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, che oggi rappresentiamo congiuntamente, buona parte dei posti di lavoro risultano essere quelli statali e sono proprio questi a reggere l’economia territoriale, facendo circolare moneta e contribuendo quindi a sostenere tutte le attività operanti su questo distretto.
Non è la spesa per il personale che arreca grave danno alle finanze pubbliche, bensì gli sprechi e la cattiva organizzazione degli Enti.
Come si può pensare di risanare territori già gravemente depressi, togliendo alla contrattazione le risorse che servono ad aumentare la produttività, a migliorare i servizi e a ridare fiducia. Basti pensare che nel pubblico impiego la media della retribuzione lorda, se si escludono i dirigenti, si attesta tra i 20mila euro per i ministeri, meno di 22mila per le autonomie locali e 23mila per la sanità.
Esigiamo, dunque, strategie di crescita concreta, programmi reali e piani di sviluppo; non servono esclusivamente i tagli lineari a bilanciare gravi situazioni di disavanzo ma azioni che mirino al taglio della spesa improduttiva e piani per il recupero di nuove risorse.
A tale scopo siamo pronti a scendere in piazza nei prossimi giorni per evitare questo ulteriore ingiustizia, forti come siamo della convinzione che azioni di tale rilievo debbano essere affrontate solo dopo l’interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori e risolte in modi differenti.
Agrigento Caltanissetta Enna, 1 Marzo 2013