Sicilia, abolite le Province regionali Elezioni sospese, enti commissariati Entro l’anno dovranno essere sostituite, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni.

PALERMO – Abolite le Province regionali in Sicilia. L’Ars ha approvato un maxi-emendamento della maggioranza che sospende le elezioni previste a fine maggio; manca solo il voto finale al ddl. Gli enti saranno commissariati ed entro l’anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da liberi consorzi di comuni.
IL SI’ ANCHE DAL M5S – Il maxi-emendamento a firma dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. Il gruppo 5stelle ha votato in linea con la maggioranza. Seduto nei banchi del governo, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha accolto la votazione con un applauso. MERCOLEDI’ VOTO FINALE – Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri. Il voto finale, che sarà anticipato dalle dichiarazioni di voto, è stato rinviato a domani, alle 16, dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.

CROCETTA – «L’abolizione delle Province è la vittoria del governo e della maggioranza; do atto anche ai 5stelle di avere votato la norma che abbiamo proposto. Si tratta della prima tappa della rivoluzione: oggi ha vinto il modello Sicilia». Così il governatore Rosario Crocetta commenta a caldo l’approvazione in Assemblea del maxi-emendamento.

LUPO E GUCCIARDI (PD) – «Una svolta per la Sicilia e per il Paese, una riforma che parte da qui e porta la nostra isola ad essere un punto di riferimento a livello nazionale per modernità e innovazione istituzionale. Il Pd all’Ars ha lavorato a lungo per questo risultato: è una vittoria di tutta la coalizione che sostiene il governo Crocetta. Avevamo preso un impegno e lo abbiamo mantenuto». Lo dicono Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all’Ars e Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd.

MOVIMENTO 5 STELLE – Per il capogruppo all’Ars del Movimento 5stelle, Giancarlo Cancelleri, l’abolizione delle Province, appena varata dal Parlamento che ha approvato un maxiemendamento della maggioranza «è una nostra vittoria, era un punto del nostro programma». «Ha vinto il modello Sicilia», aggiunge Giampiero Trizzino (M5S), presidente della commissione Ambiente all’Ars. I 5stelle criticano l’atteggiamento in aula dei gruppi d’opposizione del Pdl e del Pid. «Il Pdl ha bloccato l’aula per quattro ore, i deputati sono intervenuti con un atteggiamento ostile, eppure proprio questo partito nel suo programma nazionale ha proprio l’abolizione delle Province», dice il deputato grillino Giannina Ciancio. «Se l’ostruzionismo fatto in aula dal Pdl è questo, la Sicilia può stare tranquilla», aggiunge il deputato Francesco Cappello dei 5stelle.

D’ALIA (UDC) – «Siamo soddisfatti per l’approvazione del ddl che riforma le Province perchè la loro soppressione è da sempre un tema del nostro programma», afferma Gianpiero D’Alia, deputato e segretario regionale dell’Udc siciliana. «Ora si vada avanti spediti con il bilancio. Soltanto dopo presenteremo una nostra proposta organica per riformare la burocrazia regionale – aggiunge – e l’organizzazione dei liberi consorzi di Comuni».

DI MAURO (MPA) – «Siamo palesemente di fronte ad una legge-manifesto, partorita in una trasmissione tv senza verificare le necessità del territorio». Commenta così Roberto Di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani-Mpa all’Ars. «Una legge – aggiunge – che differisce dalle nostre proposte, solo un rinvio delle elezioni accompagnato da una proposta, tra l’altro già prevista dal sistema elettorale. Chi l’ha proposta, sa già che sarà affrontata in modo diverso in un ddl successivo e disciplinata modo differente. Credo non sia questo il modo corretto di affrontare il governo del territorio, perchè quanto uscito dal voto d’Aula non risponde alle necessità del territorio e alle sue esigenze di organizzazione».

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