In riferimento alla nota del MIUR avente per oggetto l’estensione in aula remota della Facoltà di Medicina e delle Professioni sanitarie dell’Università Dunarea de Jos di Galati, non possiamo non registrare come, ancora una volta, il Ministero cerca di confondere la realtà dei fatti, nel tentativo – in verità alquanto ridicolo – di instillare insicurezza negli studenti e nelle loro famiglie, circa la validità del titolo che sarà conseguito al termine del corso di studi universitario, utilizzando argomentazioni che nulla hanno
a che vedere con la realtà dei fatti e, soprattutto, con il vigente quadro normativo comunitario. In ogni caso torniamo a ribadire che il titolo di studio non è e non sarà rilasciato dal Fondo Proserpina srl ma, bensì, dalla stessa Università Dunarea de Jos che non ha aperto a Enna nessuna filiale ma, bensì, una “estensione didattica in aula remota” nel rispetto del diritto di stabilimento sancito dal Trattato per il funzionamento dell’Unione Europea e, per tale ragione, non necessita di alcun tipo di accreditamento da parte del Ministero italiano, in quanto già dotato dei necessari accreditamenti da parte del Governo della Romania e dell’Unione Europea. Ci auguriamo, inoltre, che il MIUR metta lo stesso impegno e la stessa foga con la quale si interessa alla vicenda dell’estensione romena a Enna, ad altre iniziative, come quella portata avanti dall’università di Sofia in collaborazione con il CEPU.
Antonella De Gregorio per il Corriere della Sera
Stefania Giannini, da Catania, ha dichiarato che l’iniziativa «è completamente fuori legge»: «Noi abbiamo il dovere di tutelare l’Università. Per quello che riguarda la garanzia di qualità, questa iniziativa si pone completamente fuori dalla legge, dai binari chiari e trasparenti che riguardano tutti gli Atenei», ha detto. E sul sito del ministero ha fatto poi pubblicare una «comunicazione urgente»: «Si ritiene necessario informare studenti e famiglie che, anche a tutela della qualità degli studi universitari, l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle Università, italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l’altro, dell’Agenzia nazionale di valutazione (ANVUR). Nessun accreditamento è stato concesso dal ministero per l’attivazione a Enna di corsi in area medico-sanitaria alla sopraindicata Università Rumena, né tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento il “Fonda Proserpina s.r.l.”. Si evidenzia pertanto che eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica». Mario Barbarino