Il “Moka Bar”, il noto locale del quartiere San Tommaso, si è trasferito. Nel dicembre scorso, infatti, ha chiuso i battenti l’antico bar di via Roma, sito a fianco della Chiesa delle Anime Sante, per riaprire, rinnovato, nei nuovi locali di piazza San Tommaso, nella toponomastica ufficiale piazza Francesco Paolo Neglia, in omaggio al grande compositore ennese. E’ubicato nello stesso edificio dov’è Tommy’s, enoteca e osteria, ed è condotto dai giovani proprietari Luigi Piscopo e Maria Alessandra che lo rilevarono, oltre 20 anni fa, dai vecchi gestori Bellomo e Perpignano. Adesso possono intrattenere la clientela in un ambiente luminoso ed accogliente. Si affaccia, con l’ampia vetrina-ingresso, sulla graziosa piazza dove al centro vi è la pregevole fontana con le tre sirenette in bronzo di classica compostezza, interpretate con sensibilità dallo scultore ennese Mario Termini. L’apertura dell’antico bar risale agli anni ‘50 del secolo scorso ad iniziativa dei fratelli Cammarata, Giovanni e Giuseppe, che lo battezzano “Bar Cammarata”. Intorno agli anni ’60, altri gestori lo rilevarono, scegliendo quale nuova insegna “Moka Bar”, rimasta tale fino ai giorni nostri. I volumi spaziali della piazza San Tommaso, il cui presente è correlato con lo sviluppo storico del passato, sono delimitati da costruzioni che ne circoscrivono l’ambiente e sembrano essere, nella descrizione che Edoardo Fontanazza fa nel suo volumetto ‘Enna – Spazi d’arte’, “una successione di quinte teatrali”. Notevoli sono le presenze monumentali. In primo piano vi è la chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo, (secolo XIV – XV), con l’elevato porticato nella facciata a Sud, fiancheggiata dalla torre campanaria, in origine, secondo gli studiosi, sorta con funzioni militari di difesa e avvistamento. L’ambiente scenografico della piazza è arricchito dalla facciata barocca della secentesca chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con fregi, cornici, e colonne corinzie in pietra rossa che ne caratterizzano il portale. I contorni della piazza, ad Est, sono delimitati dal vasto edificio monastico di Santa Maria delle Grazie, sorto nel 1626 con annessa chiesa dell’ “Abbatiella” (piccola abbadia). Tutto il complesso ha una storia singolare, culminata con l’insediamento delle suore Canossiane, giunte ad Enna nel 1912, rimaste a svolgere le loro varie note attività per oltre cento anni, fino al 2017, anno in cui si sono trasferite definitivamente. La fontana, invece, nel contesto monumentale della piazza è stata inserita 30 anni fa, nel 1989. È opera di ignoti, valenti scultori in marmo siciliano del XVII secolo. Fu acquistata dal Comune durante la sindacatura di Vito Cardaci. Proveniente da una tenuta nobiliare di Sant’Agata Li Battiati (CT), venne smontata, portata ad Enna e qui rimontata. Le statue, come si è detto, sono state plasmate dallo scultore Mario Termini il quale le ha offerte come contributo al patrimonio artistico della città. Adesso San Tommaso, con i suoi abitanti, ha avuto un sussulto di vitalità. E’ stato creato il Comitato di Quartiere la cui fondazione porta la data del mese di maggio2017. Ha una guida sicura nella persona della dinamica presidente, Anna Dongarrà, dall’indiscusso carisma, che ha preso a cuore lo sviluppo socio- culturale del quartiere. Per le tante attività che ha svolto in questi due anni e mezzo, il Comitato si è guadagnato consensi e riconoscimenti dalle istituzioni e dai cittadini. (Nella foto: I titolari del “Maka Bar” Luigi Piscopo e Maria Alessandra)
Salvatore Presti