“Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal dolore.” Con la seguente frase il filosofo Arthur Shopenhauer era solito ricordare una tra le preghiere più belle con la quale si concludevano gli antichi spettacoli dell’India.
Ed è proprio all’India che va oggi il nostro pensiero, un pensiero di speranza in questa triste domenica di Pasqua, specie per gli abitanti dello Sri Lanka (in passato denominata Ceylon), un paese situato a sud dell’India, oggi dominato dal panico a partire alle ore 8:45 di stamani (circa le 4:30 ora italiana), a causa di varie esplosioni avvenute in contemporanea (circa cinque, anche se altre fonti ne attestano addirittura sette o otto), in chiese e alberghi, rispettivamente: il Santuario di Sant’Antonio, situato nella capitale, la chiesa di San Sebastiano, situata a Negombo; e ancora lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel entrambi situati rispettivamente a Colombo.
Ancora incerto il bilancio delle vittime e dei feriti registratosi nelle prime ore del mattino, si parla di circa 138 morti accertati e circa 400 i feriti. Secondo il resoconto di vari media internazionali, pare si trattasse di attentati suicidi.
Giovanna Modesto