La Polizia di Stato di Enna, ed in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Enna,
unitamente ai colleghi della Squadra Mobile di Palermo, hanno notificato a quattro donne
palermitane – resesi responsabili di numerosi furti ai danni di alcuni esercizi commerciali di Enna,
località Enna bassa – la misura cautelare del divieto di dimora a Enna.
I Fatti
Agli inizi dello scorso mese di aprile, R.G., classe 1995, e A.V., classe 1993, R.C., classe
1991, e R.M., classe 1975, tre delle quali con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, e
provenienti dal quartiere Borgonuovo di Palermo, avevano colpito quattro diversi negozi di Enna
Bassa, raccogliendo un bottino totale di circa 3000 Euro.
In particolare, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Enna
era già alla ricerca delle autrici di un primo furto, commesso nel precedente febbraio, immortalato
dalle immagini di un circuito di videosorveglianza.
Quando, però, le stesse si ripresentavano a Enna la seconda volta venivano subito
individuate e bloccate sul fatto dai poliziotti, appositamente intervenuti in uno dei negozi colpiti.
Poi, unitamente agli uomini della Squadra Mobile di Enna, dopo aver appreso della
presenza in città di altre due complici, si mettevano alla ricerca delle stesse.
Trovate e fermate anche le altre due, i poliziotti individuavano, infine, la macchina con la
quale erano venute da Palermo, piena di tutto il bottino, fra cui giocattoli, scarpe e costosi prodotti
cosmetici e profumi, rinvenendo, inoltre, uno strumento di neutralizzazione dei dispositivi
antitaccheggio, ovvero una grossa calamita.
In poco tempo le donne confessavano quanto commesso. Erano venute appositamente da
Palermo a Enna, mettendo a segno ben quattro colpi, pensando erroneamente che nel piccolo
centro ci fossero controlli meno incisivi della grande città ma venivano smentite dalla prontezza
investigativa degli uomini della Questura di Enna.
Inoltre, grazie alla ricostruzione dei poliziotti, venivano recuperati anche delle confezioni di
profumo che le donne, con alle calcagna gli agenti, avevano abbandonato in aiuola vicino ad un
negozio.
«Lo facciamo per necessità!» avrebbero affermato di fronte ai poliziotti, nonostante avendo
dimostrato una certa abilità criminale, come si desume dalle registrazioni video di alcuni esercizi
commerciali, in cui le donne non lasciavano nessuna mossa al caso. Ogni “taccheggio” veniva ben
pianificato ed eseguito in pochi secondi, a riprova della loro comprovata esperienza furtiva.
1Le indagini, inoltre, permettevano di attribuire a due delle donne anche un episodio
pregresso di furto, messo in atto a Febbraio, ai danni della medesima profumeria colpita il giorno
in cui le donne venivano sorprese in flagranza di reato dai poliziotti.
Le quattro donne venivano pertanto denunciate dagli investigatori alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Enna, mentre la costosa refurtiva veniva restituita ai legittimi
proprietari.
Il Pubblico Ministero che ha coordinato brillantemente le indagini – il Sostituto
Procuratore Stefania Leonte – richiedeva al G.I.P. presso il Tribunale di Enna l’emissione di una
adeguata misura cautelare. Il Giudice, pertanto, ricevuta la richiesta, emetteva la misura cautelare
del divieto di dimora ad Enna, ritenendo le donne indiziate:
In ordine ai delitti di cui agli artt110, 624 e 625 comma 1, nr. 5) e 7) c.p., per avere tutte in
concorso tra loro, lo scorso aprile:
1) commesso un furto all’interno di un negozio di giocattoli , si impossessavano di diversi
giochi, per il valore di Euro 400,00;
2) commesso un furto all’interno di un negozio di calzature , impossessandosi di diverse paia di
scarpe, per il valore di Euro 95,00;
3) commesso un furto all’interno di un negozio di prodotti di igiene , asportando della merce,
per il valore di Euro 150,00;
4) commesso un furto all’interno di un negozio di cosmetici, impossessandosi di due costosi
profumi, per il valore di Euro 165,00;
Con le aggravanti, a vario titolo di: aver commesso il fatto con violenza consistita nell’aver
rimosso gli adesivi antitaccheggio dei prodotti; di aver commesso il fatto col mezzo
fraudolento consistito nell’occultare la suddetta merce all’interno di una borsa a tracolla;
aver commesso il fatto in numero di quattro persone e su cose esposte per necessità alla
pubblica fede;
Le sole G. R. e V. A.,
5) In ordine ai delitti di cui agli artt. 81, 110, 624 e 625 comma 1, nr. 7) c.p., per avere in
concorso tra loro, commesso un furto all’interno di un negozio di cosmetici , asportando
della merce, ovvero 20 profumi, per il valore di Euro 2,500;
Anche tale fatto aggravato da diverse, varie, circostanze.
I provvedimenti cautelari, sono stati eseguiti a Palermo – luogo di residenza delle donne –
nella giornata di ieri dagli uomini della Squadra Mobile di Enna, insieme ai colleghi della Squadra
Mobile palermitana, operando in perfetta sinergia.
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Individuate «taccheggiatrici» seriali palermitane, responsabili di diversi furti ai danni di alcuni negozi di Enna, nella zona bassa della città.
