LA FIERA DI MAGGIO NELLA TRADIZIONE, UN APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE PER GLI ENNESI di Salvatore Presti

“La fiera di maggio”, come da tradizione, inizia il 15 maggio e termina il 18 dello stesso mese e insieme a quella di settembre è la più attesa dagli ennesi. Negli anni passati vi partecipavano venditori e compratori provenienti da tutta la Sicilia. Alle cinque del mattino del primo giorno di fiera, entravano in città migliaia di ovini provenienti da tutti i paesi e contrade del circondario. Percorrevano le regie trazzere per raggiungere Enna. Si servivano di vie meno frequentate e giungevano al pianoro di Montesalvo, servendosi delle strade di arroccamento allora esistenti: Venova, Papardura, Janniscuro, Pisciotto (via dei Greci) ecc. La notte del giorno successivo i pecorai, con i loro greggi, lasciavano la zona fieristica per far posto ai bovini e a tutti gli animali da soma (asini, muli, giumente e cavalli). Il pianoro del Monte, dalla collina della Torre di Federico allo Spirito Santo e dalla chiesa di Montesalvo fino a quasi Papardura, era un susseguirsi ininterrotto di animali e di uomini, i quali, durante i quattro giorni di fiera si accampavano, in loco, con giacigli di fortuna. Era spettacolare quella distesa di bestie e di uomini, in attesa di contrattazioni e compravendita dei loro quadrupedi. Poi a seguito dell’urbanizzazione di tutta la zona e per motivi igienico-sanitari, le autorità comunali decisero di trasferire la fiera di bestiame nel campo boario di contrada Scifitello a Sant’Anna, dove fino a qualche decennio fa si è tenuto in vita anche il concorso zootecnico a premi, finanziato dalla Regione Siciliana. Da molti anni questo evento, come altri, è caduto nell’oblio. La Fiera merceologica, invece, è rimasta sempre nella zona Monte, con alti e bassi, anche perché di anno in anno l’interesse dei cittadini è venuto meno per il mutare delle consuetudini e per la presenza del mercato settimanale del martedì, registrando il minimo storico a partire dagli anni ’90. Da qualche anno l’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Dipietro, ha riportato la Fiera ai fasti di un tempo, con numerosi stalli in viale IV Novembre e viale Diaz, con vasta partecipazione di venditori ambulanti e, quel che più conta, con numerosi visitatori provenienti dai paesi vicini. La frequentazione dei predetti due viali a zona espositiva fieristica iniziò dal dopoguerra in poi. Prima degli anni ’40 la fiera di maggio si teneva lungo la via Mercato e via Montesalvo, mentre quella di settembre nel tratto di via Roma, tra san Tommaso e via Libertà, il cosiddetto “ Passu Signuri”. Il palazzo “Ente Fiera”, edificato intorno al 1950 in zona Monte, venne demolito agli inizi degli anni ’70 per consentire la creazione della Piazza Europa e la sistemazione delle aree limitrofe. L’ultimo capannone, a suo tempo costruito per il ricovero degli animali partecipanti al concorso, poi adattato a locali per il mercato ortofrutticolo, è stato demolito non molto tempo fa per far posto agli immobili adibiti al Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri e agli alloggi degli ufficiali e sottufficiali. Le fiere di Enna hanno avuto, sin dalle loro istituzioni, risalenti anche a molti secoli fa, alte frequentazioni di gente proveniente dai paesi e contrade dell’isola. Dalle cronache del tempo apprendiamo che la Fiera di settembre esisteva sin dal XV secolo. Correva l’anno 1420 quando i notabili della città chiesero al Re Alfonso il Magnanimo alcune concessioni per la fiera di settembre, cioè le stesse franchigie, libertà ed esenzioni delle quali già godeva la fiera di San Pietro (Calascibetta. N. d. A. ) che si svolgeva in località Misericordia, nella valle di Scaldaferro. (nella foto anni ’50: il pianoro del Monte in un giorno di fiera)​

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