ENNA: CHIUDE LO STORICO NEGOZIO “VIRLINZI” IN VIA SANT’AGATA PER CESSAZIONE ATTIVITA’.

I fratelli Virlinzi, Francesco e Giuseppe, sono stati valenti imprenditori che hanno dato prova della loro intraprendenza industriale e commerciale, così come altre eccellenze ennesi quali Scelfo, Di Bella, Restivo, i fratelli Grillo per citare i più noti. Significativa è stata l’ascesa dei fratelli Virlinzi, specie quella uno di loro, Francesco, che nel 1944 trasferì la sua attività da Enna a Catania, in Piazza Jolanda dove, da lì a pochi anni, fondò un emporio di ferramenta e legnami per l’edilizia. Alla sua morte la moglie Giuseppina Grillo e i figli Carmelo, Ennio, Oreste e Giuseppe crearono una grande azienda commerciale, imprenditoriale e di servizi, ramificata in tutti i settori economici, tuttora in attività. Francesco Virlinzi, collaborato dal fratello Giuseppe, negli anni ’30 aveva iniziato la sua attività con una attrezzata falegnameria. Il legname, che gli arrivava su vagoni ferroviari, veniva depositato in capienti magazzini nei pressi della stazione, dati i grossi ordinativi, poi lavorato ad Enna nel laboratorio di falegnameria di via Pergusa, diventato in pochi anni a carattere semindustriale e dove ancora esiste, un po’ sbiadita, l’insegna con la scritta “ VIRLINZI” (nella foto). Chiusa la falegnameria di via Pergusa, Pino Virlinzi continuò ad esercitare l’attività artigianale di falegname in Via Candrilli; poi, nel 1947, si trasferì nell’attuale negozio di articoli per l’edilizia, ferramenta e di falegnameria di via S. Agata. Alla sua morte, avvenuta all’età di 75 anni, il figlio Mario ha continuato l’attività, mantenendo l’insegna “ GIUSEPPE VIRLINZI” . In questi giorni è apparso un grosso cartello nella vetrina del negozio con la scritta “Svendita totale per cessazione attività”. Molti sono i clienti che si sono domandati dell’inattesa chiusura. Un altro negozio storico abbasserà le saracinesche, dopo l’ UPIM di Via Roma, i magazzini BASILE di San Tommaso e di viale IV Novembre, Silver Gold, Caffè Italia, ed altri minori ma significativi per la debole economia ennese. A Giuseppe Virlinzi e ad altri due facoltosi amici concittadini (possiamo ben dire ‘emeriti’) si deve il ‘salvataggio’ del centralissimo Palazzo Militello, costruito agli inizi degli anni ’30 in stile Liberty. Fu da loro acquistato nella prima metà del 1960 a scopo ‘non speculativo’, ceduto dalla famiglia Militello, discendente dei Baroni di Castagna. In quegli anni imperava anche ad Enna la ‘vocazione’ della speculazione edilizia. Sull’altare del mattone facile, furono sacrificati il palazzo del marchese Grimaldi di Terresena, il cinema San Marco, in stile Liberty, il palazzo Savoca – Rosso di via Varisano e il palazzo Grimaldi – Bruno, per rimanere nell’ambito del centro cittadino.

Salvatore Presti