La scuola di musicoterapia “Musica ribelle Aleteia” ha partecipato, come unico gruppo italiano, alla finalissima del talent show “Refugees Got Talent” per dire no ad ogni forma di razzismo. Un altro tassello nell’ambito delle tante iniziative della Scuola Ribelle Aleteia di cui è direttore-fondatore e appassionato animatore il professor Tullio Scrimali. Ha fatto da cornice all’evento la Piazza Università di Catania dove si è esibita l’ensemble di Musica Ribelle Aleteia facente parte della Rete del Rifugiato e da Unher Italia, in occasione della giornata Mondiale del Rifugiato, l’appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Noi come Scuola – spiega il direttore Scrimali – ci occupiamo di rifugiati utilizzando anche la musica come strumento terapeutico per trattare il disturbo post- traumatico da stress del quale sono affetti, musica che ci consente bypassare anche la barriera linguistica. La canzone che abbiamo scritto e musicato parla del rifugiato Yusuf che si aspettava di trovare un mondo meraviglioso al di la del mare e invece lasciata la Nigeria, attraversato il deserto e giunto in Libia, dove ha fatto un anno e mezzo di detenzione, subendo ogni tipo di violenze e ingiustizie, determinato a raggiungere il “mondo nuovo” è salito su un barcone, puntualmente affondato. Salvato dalla Marina Militare quando ancora i porti non erano chiusi, è arrivato allo Sprar di Pozzallo, dove i professionisti di Aleteia lo hanno preso in carico. La nostra partecipazione vuole essere il rifiuto al sovranismo, al razzismo contro la paura del diverso. La musica – ha affermato infine il direttore Scrimali – affratella con il suo linguaggio universale! E l’Aleteia si affaccia al mondo con continue contaminazioni con ogni tipo di cultura”. Una serata, quella di Catania, di grande successo per Musica Ribelle Aleteia, all’insegna della contaminazione senza frontiere. Oggi Yusuf sta bene, perfettamente integrato lavora ed è un uomo compiuto.
Salvatore Presti